Buongiorno e Vitaminic si fondono

Dall'unione dei leader italiani delle newsletter e della musica digitale nasce una nuova società da 52 milioni di euro.
Dall'unione dei leader italiani delle newsletter e della musica digitale nasce una nuova società da 52 milioni di euro.

Una fusione che ha i numeri di un’acquisizione quella annunciata tra Buongiorno e Vitaminic. Le due società hanno sottoscritto un accordo finalizzato all’integrazione industriale e societaria attraverso l’incorporazione di Buongiorno in Vitaminic. Il frutto della fusione, che sarà completata entro luglio, è una nuova società, la Buongiorno Vitaminic SpA, di cui Buongiorno deterrà il 90 per cento. Il fatturato della combined entity per la fine del 2003 è previsto tra i 52 e i 56 milioni di euro.

«La fusione con Buongiorno rappresenta un notevole passo avanti nel perseguimento della strategia di Vitaminic, che ha come obiettivo principale il raggiungimento della leadership indiscussa in Europa nel mercato della distribuzione di contenuti digitali su reti telematiche», ha commentato Gianluca Dettori, amministratore delegato di Vitaminic. Il 2002 non è stato un anno facile per Vitaminic, il cui fatturato è stato inferiore del 15 per cento rispetto alle previsioni. Dettori ha spiegato che la fusione«porterà forti sinergie sul fronte dei ricavi e dei costi, permettendo di raggiungere la profittabilità in tempi più brevi di quelli stimati precedentemente».

Buongiorno-Vitaminic si è posta l’obiettivo del pareggio di bilancio a livello di margine operativo lordo per la fine del 2003. «Vitaminic e Buongiorno hanno sviluppato in questi anni, professionalità di grande valore nella aggregazione e nella distribuzione di contenuti digitali innovativi», ha dichiarato Andrea Casalini, amministratore delegato di Buongiorno. «L’integrazione delle due aziende consente di creare un team di più di 300 persone, di enorme potenziale, che potrà trarre pienamente vantaggio del grande sviluppo che ci si attende nei prossimi anni nel settore del digital entertainment, in particolare per i servizi a valore aggiunto legati alla telefonia mobile».

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