Fondo anti-SCO, ci sono anche i milioni di Intel

Un fondo per proteggere gli utenti Linux coinvolti da SCO nella battaglia del codice rubato a Unix: questo l'obiettivo dell'Open Source Development Labs, che sui 10 milioni di dollari preventivati ha già raccolto 3 milioni. Anche Intel tra i contribuenti.
Un fondo per proteggere gli utenti Linux coinvolti da SCO nella battaglia del codice rubato a Unix: questo l'obiettivo dell'Open Source Development Labs, che sui 10 milioni di dollari preventivati ha già raccolto 3 milioni. Anche Intel tra i contribuenti.

Il 2004 non inizia con buone notizie per SCO: nella logorante campagna legale contro Linux, infatti, la parte avversa sta affilando gli artigli a suon di milioni di dollari, rilanciando la sfida e unendo le forze per proteggere gli utenti. Secondo il Wall Street Journal ci sarebbe ora una nuova importante firma nel gruppo anti-SCO: .

La notizia ha immediatamente scosso gli ambienti interessati alla vicenda: l’Open Source Development Labs (OSDL) avrebbe intenzione di creare un fondo per aiutare gli utenti Linux denunciati da SCO, evitando così di lasciarli alla mercè dei rivali. Già raccolti 3 milioni di dollari, le intenzioni sono quelle di raggiungere quota 10 milioni. Il fondo sarebbe completamente distaccato da una precedente simile iniziativa intrapresa dal gruppo Red Hat.

Nulla è dato a sapersi circa le cifre esatte dell’impegno in tal senso, ma sarebbe assodato l’impegno diretto di IBM e Intel nell’opera di creazione del fondo. Viene anzi precisato come nulla sarà dedicato al finanziamento della battaglia legale di difesa in cui IBM deve osteggiare le accuse SCO circa il fantomatico codice copiato dai sorgenti Unix. Secondo Stuart Cohen, direttore esecutivo OSDL, il fondo sarà dedicato completamente alla difesa degli utenti implicati nella vicenda ed una apposita commissione interna deciderà come e quando intervenire in tal senso.

Va ricordato come l’OSDL sia un consorzio composto da aziende quali Cisco System, IBM, Intel, SuSe, Sun Microsystems, Dell, HP ed altri grandi nomi del mondo dell’informatica. Nonostante i molti sospetti legati alla posizione pro-SCO di Microsoft nella vicenda, ufficialmente da Redmond nessun impegno sarebbe ancora emerso, né formale né tantomeno finanziario.

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