Wix: Microsoft si affida all'Open Source

Per la prima volta nella storia del gruppo di Redmond, un software di produzione Microsoft viene registrato con licenza CPL (Common Public License). Si tratta dunque di una avventura Open Source per quello che ne è il primo grande nemico: Bill Gates.
Per la prima volta nella storia del gruppo di Redmond, un software di produzione Microsoft viene registrato con licenza CPL (Common Public License). Si tratta dunque di una avventura Open Source per quello che ne è il primo grande nemico: Bill Gates.

Microsoft si affida all’Open Source. In questa frase dai toni forti (e in grado di suscitare forse una miscredente risata), si racchiude però una realtà che arriva direttamente dagli uffici di Redmond. Per voce di Jason Matusow, responsabile dell’iniziativa “Shared Source” di Microsoft, ecco l’annuncio che segna, qualunque ne sia il motore e la causa, in qualche modo un’epoca: Microsoft ha rilasciato un software con licenza Open Source.

I dettagli aiutano a chiarire meglio il quadro della situazione. Il software in discussione è WIX, ovvero Windows Installer XML. Il software comprende un gestore delle librerie, un compilatore, un decompilatore e un linker. Il software è stato registrato sotto licenza CPL (Common Public License) ed è disponibile non sul sito ufficiale Microsoft ma bensì nella roccaforte dell’Open Source: Sourceforge. Tale licenza è stata espressamente approvata dall’ OSI (Open Source Initiative) e permette a chiunque lo sfruttamento, anche commerciale, del codice protetto.

La licenza CPL è una creazione di casa IBM, e WIX è il primo software ufficialmente distribuito da Microsoft sotto licenza Open Source. Jason Matusow sottolinea questo importante aspetto evidenziando come «chiunque potrà costruire un business su questo codice» in quanto tutto ciò è espressamente previsto dalla licenza. Nemmeno considerata, ovviamente, la licenza GNU General Public License: più volte criticata da Microsoft in quanto “impura” nei principi espressi, la GPL si identifica ad oggi nel ruolo di protezione del codice Linux.

Il progetto, parte integrante della Shared Source Initiative inaugurata ormai da tempo, ha immediatamente attirato le attenzioni di tutta la comunità degli sviluppatori. Solo il tempo potrà sancire se la via intrapresa da Microsoft sia una necessità, un’inversione di tendenza, un’abile mossa di marketing oppure un semplice occasionale espediente.

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