UE, Microsoft paga per evitare gli interessi

Gli interessi su cifre quali 497.2 milioni di euro non sono certo trascurabili: per questo Microsoft ha deciso di pagare in anticipo la multa alla UE per il caso antitrust. In caso di condanna ulteriore Bill Gates avrà se non altro avanzato gli interessi.
Gli interessi su cifre quali 497.2 milioni di euro non sono certo trascurabili: per questo Microsoft ha deciso di pagare in anticipo la multa alla UE per il caso antitrust. In caso di condanna ulteriore Bill Gates avrà se non altro avanzato gli interessi.

Un versamento decisamente non usuale, ma in linea con le dimensioni titaniche dell’impero Gates: Microsoft ha depositato 497.2 milioni di euro sul conto dell’UE. La cifra è quella della condanna antitrust in merito all’affare Media Player conseguente alla denuncia di RealNetworks.

La denuncia nei giorni scorsi è stata sospesa in attesa di un giudizio definitivo dell’apposita commissione europea responsabile della riesanima del procedimento. Microsoft, onde evitare un possibile pagamento di lauti interessi conseguenti all’entità della cifra in ballo, ha preferito depositare il versamento concordando il fatto che il conto rimarrà bloccato fino alla sentenza definitiva.

La sentenza della Corte di prima istanza giungerà entro 60 giorni. Se condanna dovrà essere, Microsoft avrà evitato se non altro il pagamento degli interessi. In caso contrario la cifra tornerà al mittente per sottostare a quanto stabilito dal riesame.

Microsoft ha così posto una pezza all’emoraggia di denaro conseguente al risanamento delle posizioni createsi nel passato. Negli anni passati Microsoft ha dovuto affrontare una paradossale eccedenza di liquidità, e nel contempo il colosso di Redmond ha visto fiorire le cause antitrust contro la politica dominante messa in atto. I due problemi, oggi, si stanno annullando vicendevolmente: Microsoft alleggerisce la cassa (decine di miliardi di dollari di liquidità) chiudendo le cause aperte (la class action in Minnesota è l’ultima in ordine cronologico: 180 milioni di euro per sanare la propria posizione, 60 milioni per spese giudiziarie).

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