Sender ID: avanti con le bozze dello standard

Voltafaccia o incomprensione che dir si voglia, quel che è certo è che attorno al Sender ID di Microsoft nelle ultime ore si è assistito ad un autentico capovolgimento di fronte con AOL che dal 'si' passa al 'no' e la MARID che dal 'no' passa al 'si'.
Voltafaccia o incomprensione che dir si voglia, quel che è certo è che attorno al Sender ID di Microsoft nelle ultime ore si è assistito ad un autentico capovolgimento di fronte con AOL che dal 'si' passa al 'no' e la MARID che dal 'no' passa al 'si'.

Dopo la parziale rinuncia di AOL, il destino del Sender ID sembrava ormai segnato. Dal MARID (MTA Authentication in DNS, dove MTA sta per “Mail Transport Agent”), il gruppo interno alla IETF preposto al vaglio del progetto, arriva ora un’altra notizia: la marcia del Sender ID sta andando avanti. A piccoli passi, ma procede.

Andrew Newton, responsabile MARID, annuncia che il progetto Sender ID sta procedendo ed entro il prossimo mese dovrebbe scaturire una nuova versione dello standard. L’incomprensione sarebbe nata nella nota diffusa dallo stesso Newton alcuni giorni fa: il documento avrebbe infatti riportato tutti i passi che la MARID intende verificare prima di dare il proprio avallo, ma la linea generale avrebbe avuto il tono di un generale consenso interno al gruppo.

Insomma: il Sender ID non è perfetto, ma la MARID intende proseguire al fine di consegnare alla Internet Engineering Task Force (IETF) un prototipo di standard sufficientemente elaborato. La situazione vede dunque ora un orizzonte completamente capovolto: AOL era a favore ed ora è contro, la MARID era contro ed ora si rivela favorevole, Microsoft assiste al tiro incrociato ed il polo open source rimane contrario.

Tutte le perplessità nascono proprio dall’atteggiamento di Microsoft: il meccanismo di licenza della piattaforma, pur basato in parte su etica open e gratuità, è bloccato da un uso poco libero dei brevetti.

La licenza, secondo quanto dichiarato dall’avvocato Larry Rosen che tutela i diritti della Open Source Initiative (OSI), non permette la sub-licenza e richiede altre autorizzazioni per chi decide di rilasciare materiale open source contenente lo standard. «Se i dirigenti di Microsoft restano restii a non considerare queste fondamentali incompatibilità, non credo che riusciremo a trovare un accordo su una licenza compatibile».

I primi dubbi sul sistema antispam proposto da Microsoft sono giunti dal duo open source composto da Debian e Apache: le motivazioni sono legate ad alcune componenti del progetto che Microsoft vorrebbe tutelate da specifico brevetto. Di seguito è giunta la presa di posizione del MARID: il Sender ID, così come è, non convince. L’ultimo veto è arrivato da AOL: l’importante ISP, dopo essere stato evidenziato da Microsoft come uno dei maggiori sostenitori del tutto, ha declinato l’invito a supportare in pieno il Sender ID.

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