Lycos: makelovenotspam alza bandiera bianca

Il mondo dello spam infligge una dolorosa sconfitta all'iniziativa Lycos 'Make love not spam': il download dello screensaver non è più disponibile, il sito è attivo ma fermo su un'immagine statica, lo spam festeggia una vittoria tristemente simbolica.
Il mondo dello spam infligge una dolorosa sconfitta all'iniziativa Lycos 'Make love not spam': il download dello screensaver non è più disponibile, il sito è attivo ma fermo su un'immagine statica, lo spam festeggia una vittoria tristemente simbolica.

Dopo giorni di battaglie, vendette e smentite, Lycos ritira la propria offensiva contro lo spam con una ritirata che sa tanto di bandiera bianca di fronte ad un nemico tristemente potente. Il sito ufficiale dell’iniziativa “Make love not spam” è ora bloccato su un’immagine di presentazione, ma nessun contenuto ulteriore è raggiungibile. Soprattutto, non è più raggiungibile il famoso screensaver che ha scatenato tutta la baguarre.

Tutto è iniziato con la proposta di distribuire uno screensaver particolare in grado, una volta attivato nei momenti di pausa del pc, di lanciare un attacco contro alcuni server responsabili di un importante quantitativo di mail spazzatura: tale attacco avrebbe dovuto rallentare le performance del server inibendone in parte le attività e costituendo una decisa ostruzione nei confronti di un’attività sempre più fastidiosa e dannosa per il web.

Immediate sono scattate le prese di distanza: non si può combattere lo spam con un DDoS, dunque il mezzo non è giustificato dallo scopo. Lycos isolata. Non solo: un non confermato attacco DDoS atterra il sito makelovenotspam.com, Lycos interviene rapidamente ed altrettanto rapidamente smentisce il tutto. Ma Netcraft conferma la caduta del server.

Arrivano poi i due colpi bassi che Lycos non è riuscita a parare: innanzitutto uno dei siti colpiti dagli attacchi Lycos ha girato il proprio traffico proprio verso makelovenotspam.com. Così facendo lo screensaver danneggiava il sito che lo distribuiva: clamorosa autorete. Arriva poi l’attacco direttamente tramite spam, con una versione fasulla dello screensaver inviata via mail per colpire gli utenti intenzionati ad installare l’improvvisato anti-spam.

Di fronte a cotanta impotenza Lycos alza bandiera bianca: screensaver rimosso. Resta l’appello “Make love not spam” ma il suggerimento si limita a rimanere tale, senza oltrepassare quella sottile linea di confine che tutto il mondo dell’anti-spam aveva indicato a Lycos come limite estremo dell’intervento. Ufficialmente Lycos Europe annuncia tramite il portavoce Malte Pollmann la fine dell’iniziativa ostentando il raggiungimento degli obiettivi preposti: il rallentamento dei server attaccati (negato però l’obiettivo del DDoS) e l’invito a rilanciare il dibattito sul problema spam.

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