Da Google e AMD un pinguino da 100 dollari

Google, AMD, Motorola, Samsung ed altri gruppi starebbero collaborando, sotto la guida del 'guru' del Media Lab Nicholas Negroponte, ad un computer del valore complessivo di 100 dollari. Destinato ad ampi mercati, la macchina è progettata per Linux
Google, AMD, Motorola, Samsung ed altri gruppi starebbero collaborando, sotto la guida del 'guru' del Media Lab Nicholas Negroponte, ad un computer del valore complessivo di 100 dollari. Destinato ad ampi mercati, la macchina è progettata per Linux

Non si tratta di una voce di corridoio, ma di un vero e proprio annuncio: Google, AMD e altri gruppi stanno collaborando al fine di produrre ed immettere sul mercato un computer del valore di appena 100 dollari. L’annuncio è giunto in occasione del World Economic Forum di Davos (Svizzera).

Il progetto ambisce a produrre un terminale la cui struttura comprenderebbe un monitor da 14 pollici, cuore AMD e sistema operativo Linux. Il progetto, sotto il quale si annidano altri nomi quali Motorola e Samsung, si pone l’obiettivo specifico di immettere sul mercato un prodotto destinato alla distribuzione su larga scala anche in paesi ove le possibilità economiche sono minori.

E’ importante segnalare come a capo del progetto vi sia un nome importante quale quello di Nicholas Negroponte, il creatore del noto Media Lab del MIT di Boston ed autore del manifesto “Being Digital”. Prima di divenire un riverito “architetto” di progetti multimediali, Negroponte era descritto nel seguente modo (1987, NY Magazine): «visionario e ciarlatano, star accademica e pesopiuma, […] abile venditore di fumo». Oggi Negroponte si trova seduto sulle spalle di alcuni dei giganti dell’informatica attuale ed il suo progetto si è fatto quantomai ambizioso.

Il computer da 100 dollari implicherebbe non solo l’estensione del web e dei relativi mercati, ma imporrebbe una struttura completamente differente ove il terminale diventa una semplice interfaccia con limitate capacità di elaborazione e memorizzazione: ogni funzionalità è lasciata alla rete ed il terminale diventa una semplice finestra dalla quale l’utente interagisce.

Se il progetto trovasse applicazione pratica il computer verrebbe venduto ai governi centrali per poi essere redistribuito alla popolazione con finalità preminentemente educative.

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