Analytics: nel nome del gratis

Google ha lanciato Google Analytics, nuovo strumento per monitorare la navigazione sui siti web di proprietà. Il tutto appare fin da subito comodo, snello e completo. E, soprattutto, gratis.
Google ha lanciato Google Analytics, nuovo strumento per monitorare la navigazione sui siti web di proprietà. Il tutto appare fin da subito comodo, snello e completo. E, soprattutto, gratis.

Google Analytics piomba sul mercato delle statistiche online portando il verbo del gratis ed immediatamente si inizia a parlare di morte della concorrenza nel settore. Se anche Google offre infatti un semplice strumento gratuito, è risaputa la qualità con cui Google affonda i propri interventi e propone i propri servizi. Ne consegue il fatto che, se nessuna morte sarà mai automatica, Google tarpa però decisamente le ali a chi finora dominava il settore. Il tool ha raccolto infatti fin da subito commenti positivi da più parti, portando ulteriormente avanti da una parte l’idea di software propria del gruppo e dall’altra apportando nuova acqua al mulino del proprio indice di ricerca. Uno sguardo d’insieme sul servizio (anticipato da Motoricerca.net alcuni giorni or sono) si rende necessario per quanti abbiano intenzione di monitorare l’andamento delle proprie pagine web sperimentando il servizio.

Google Analytics
Google Analytics è un sistema di monitoraggio dal web delle statistiche di un sito. Per accedere al servizio è necessario possedere un Google Account: a seguito dell’autenticazione Google chiede gli estremi del sito da monitorare ed offre un codice da inserire nelle pagine del sito stesso. Il codice in questione è uno javascript da inserire nell’header della pagina:

<script src=”http://www.google-analytics.com/urchin.js” type=”text/javascript”></script>
<script type=”text/javascript”>_uacct = “UA-53089-1”;
urchinTracker();
</script>

A seguito della registrazione il servizio cerca immediatamente la pagina principale del sito, quella ove il codice dovrebbe essere stato apposto: la verifica subitanea permette di capire se il sito è stato regolarmente identificato, dopodiché Google si prende qualche ora di tempo (circa 12 in questa fase iniziale) per iniziare le valutazioni del caso. Ogni account può registrare svariati siti e monitorarne così l’andamento tramite univoco accesso all’account. L’accesso alle statistiche può comunque essere aperto ad una visualizzazione da parte di terzi tramite semplice autorizzazione preventiva da parte dell’admin.

Figura 1: Accesso ai report
Accesso ai report

L’interfaccia è assolutamente intuitiva e fa largo uso di DHTML per velocizzare al massimo l’accesso ai parametri desiderati di un sistema di report completo e multiforme. I dati sono infine esportabili in vari formati o stampabili tramite semplice click sull’apposita icona. Durante le prime ore sono emersi momenti di pesante rallentamento nel caricamento delle pagine: il tutto è probabilmente dovuto all’alto traffico accumulato durante le prime ore di apertura del servizio.

Un aspetto importante del servizio è la sua correlazione con il sistema AdWords, il che fa di Google Analytics un autentico strumento di lavoro per ottimizzare i ricavi ottenibili online. Il principio è lapalissiano: se i webmaster ottimizzano le loro entrate, automaticamente ottimizzano anche quelle di Adwords. A tal proposito Google sottolinea come lo strumento sia facile e completo, gratuito e scalabile per siti di qualsiasi dimensione, sicuro e sofisticato. Alcuni casi studio evidenziano le potenzialità dello strumento e nel contempo Google suggerisce anche l’acquisto di Urchin 5 per chi abbia intenzione di sfruttare la stessa tipologia di supporto in ambito intranet.

Le statistiche
Il menu principale è diviso in 3 macroaree: Executive, Marketer, Webmaster. Ogni area apre alla visualizzazione di diversi tipi di dati. “Executive” ad esempio propone Executive Overview (dati generali di accesso e di referral), Conversion Summary (andamento nel tempo delle visite), Marketing Summary (dati relativi a keyword, fonti di click e campagne pubblicitarie), Content Summary (capacità del sito di trattenere l’utenza), Geo Map Overlay (rappresentazione grafica relativa alla distribuzione geografica delle visite sul territorio) e Site Overlay (splendida navigazione alternativa nel sito monitorato per approfondire specifici parametri statistici). “Marketer” e “Webmaster”, viceversa, offrono strumenti utili ad approfondire gli aspetti che maggiormente interessano la specificità delle due diverse categorie.

Figura 2: Menu Executive
Menu Executive

Figura 3: Report
Report Google Analytics (By Google.com)

Le statistiche per i webmaster
I dati raccolti sotto la specifica categoria “webmaster” convogliano tutti i parametri che interessano codice e grafica di un sito web. La grafica in particolare permette l’analisi della navigazione degli utenti dal punto di vista del browser utilizzato, delle risoluzioni e dei colori dello schermo, delle lingue madri ed in base ad altri parametri tecnici quali l’abilitazione Java e la versione utilizzata del player per Macromedia Flash.

Figura 4: Menu Webmaster
Menu Webmaster

Seguono inoltre il tracciamento degli utenti unici nel loro percorso sul sito web, il monitoraggio specifico dei risultati di marketing ottenuti da campagne promozionali e motori di ricerca ed il raggiungimento di precisi obiettivi di crescita. Ogni singola statistica è valutabile in un range di tempo a scelta, il tutto facilmente ottenibile tramite un apposito calendario interattivo con il quale stabilire il periodo, gli intervalli e la tipologia dei dati che si intendono analizzare.

Ad un primo approccio il servizio appare ottimo. I rallentamenti sono probabilmente circostanziati ad una fase critica di lancio ed è auspicabile un miglioramento delle performance già entro poche ore. Solo una più completa fase di test potrà però riconsegnare un giudizio maggiormente argomentato e preciso sul servizio, dunque sarà utile tornare più avanti nel tempo sull’argomento. E’ facile ora prevedere un’ampia estensione del tutto entro breve, con Google che si trova ad avere sempre più sotto controllo la natura del web, le abitudini dei navigatori ed i riferimenti di chi lo popola. Ed è questo probabilmente il maggiore asset immateriale dell’azienda di Larry Page e Sergey Brin.

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