Canadian Music Creators Coalition contro la RIAA

Si chiama Canadian Music Creators Coalition e rappresenta una scure gettata contro la RIAA da parte di un gruppo di importanti artisti canadesi desiderosi di un nuovo regime di libertà lontano dai vincoli imposti dall'industria della produzione musicale
Si chiama Canadian Music Creators Coalition e rappresenta una scure gettata contro la RIAA da parte di un gruppo di importanti artisti canadesi desiderosi di un nuovo regime di libertà lontano dai vincoli imposti dall'industria della produzione musicale

Non ci sentiamo rappresentati dalle major, non vogliamo far parlare le major a nome nostro, il nostro rapporto con i fans è diverso da quello che le major vogliono creare: quello che viene dalla neonata Canadian Music Creators Coalition è un grido di libertà e la lettera aperta pubblicata sul sito web ufficiale è una forte spallata all’autorità della RIAA in qualità di rappresentante della produzione musicale del continente americano.

Il gruppo propone tre punti programmatici molto chiari che partono da un presupposto preciso: sono gli autori a fare la musica, e senza questo passaggio la produzione non avrebbe nulla su cui lavorare. La rivendicazione è importante in quanto tenta di riportare il manico del coltello nelle mani di chi crea la musica a sfavore di chi oggi la produce, promuove e distribuisce.
Innanzitutto la denuncia dei fans che condividono musica è considerata una pratica «distruttiva e ipocrita». La condivisione a scopo non-commerciale va tollerata, non colpita.

Il secondo punto colpisce i «lucchetti digitali»: la legge dovrebbe tutelare artisti e consumatori, evitando l’insorgere di tecnologie restrittive. In particolare si sottolinea come la musica dovrebbe poter essere fruita su qualunque dispositivo, colpendo in ciò tutti i principali gruppi che hanno investito in player musicali e music store.

Infine la CMCC invita le forze di governo a sviluppare una cultura musicale, una bolla al di fuori del mare di interessi che oggi plasma e devia i canoni di sviluppo del settore. Secondo il gruppo le major rispondono agli investitori che non agli artisti e così facendo tutelano interessi economici e non musicali.

Le firme apposte al documento sono altisonanti e tra queste spicca una delle star del momento: Avril Lavigne. Il nuovo gruppo minaccia di sconquassare il settore e di mettere pesantemente in discussione la politica del pugno di ferro imposta dalla RIAA con le denunce per lo scambio di file musicali.

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