Il parlamento francese passa a Linux

Con una spesa prevista di 105 mila dollari, il Parlamento francese si prepara alla migrazione delle proprie strutture informatiche da Windows a Ubuntu. La migrazione sarà accompagnata dall'uso di software quali Firefox, Thunderbird e OpenOffice
Con una spesa prevista di 105 mila dollari, il Parlamento francese si prepara alla migrazione delle proprie strutture informatiche da Windows a Ubuntu. La migrazione sarà accompagnata dall'uso di software quali Firefox, Thunderbird e OpenOffice

Dopo aver scelto di passare completamente a GNU/Linux, il parlamento francese si prepara al momento in cui molte scrivanie dei propri dipendenti migreranno ad Ubuntu. A partire Giugno 2007, infatti, circa 1154 computer desktop saranno equipaggiati con GNU/Linux. Lo ha deciso l’Assemblea Nazionale dopo aver approvato il provvedimento di passare da Windows a Linux, permettendo a 577 membri del parlamento francesce (e relativi assistenti) di approcciarsi per la prima volta al mondo del software libero. Una nota particolarmente interessante è che anche se la famosa società francese Mandriva sia stata menzionata più volte per la cessione dell’appalto che prevedeva la fornitura e l’assistenza delle varie soluzioni libere, la stessa sia poi stata, a sorpresa, scartata.

Oltre alla già menzionata Ubuntu, i membri del parlamento avranno la possibilità di utilizzare software quali Firefox, OpenOffice e Thunderbird con cui verrà ricercata, grazie alla risaputa facilità d’uso, una via per alleviare gli effetti del passaggio dal sistema operativo di casa Microsoft a quello del pinguino. Alcuni membri del parlamento, Richard Cazenave e Berard Carayon, si sono mostrati particolarmente interessati al progetto, vedendo in esso vantaggi assicurati come ad esempio la riduzione dei costi per le licenze d’uso e per l’intero settore IT del parlamento stesso.

Prima di questa decisione già molti altri settori della pubblica amministrazione francese hanno avuto a che fare con GNU/Linux. Basti pensare che per i server veniva utilizzato Apache e per i CMS (Content Management System) Mambo. Inoltre, molto prima di concludere la migrazione, già molti dipendenti erano alle prese con software quali Firefox ed OpenOffice. La spesa prevista per il passaggio da Windows a Linux si aggira attorno ai 105 mila dollari.

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