VeriSign aumenterà i costi dei .com e .net

VeriSign introdurrà un aumento delle tariffe richieste per la registrazione dei domini .com e .net. Il rincaro è dovuto al vertiginoso aumento del traffico online e ai sempre più pericolosi attacchi da parte degli hacker
VeriSign introdurrà un aumento delle tariffe richieste per la registrazione dei domini .com e .net. Il rincaro è dovuto al vertiginoso aumento del traffico online e ai sempre più pericolosi attacchi da parte degli hacker

VeriSign ha annunciato giovedì che a partire dal 15 ottobre aumenterà le tariffe applicate per la registrazione dei domini .com e .net, due dei suffissi attualmente più popolari.
L’imposta annuale richiesta per i domini .com passerà quindi dagli attuali 6.00 dollari a 6.42 con un aumento di 7 punti percentuali mentre i domini .net passeranno da 3.50 dollari a 3.85 con un incremento del 10 percento. Tale ritocco sarà comunque applicato alle sole nuove registrazioni e ai rinnovi; il prezzo attuale verrà mantenuto fino al 14 ottobre.

Per la società americana si tratterebbe del primo aumento apportato nell’ambito dei suffissi .com e .net da quando la struttura delle tariffe è stata introdotta da ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) nel 1999. Le motivazioni che hanno portato a tale scelta sono state l’aumento del volume del traffico online e i sempre più frequenti e sofisticati attacchi da parte degli hacker: «dal 1999, il volume del traffico su Internet a le query DNS sulla infrastruttura globale di VeriSign sono aumentate da una media di 1 miliardo di query al giorno nel 2000 agli attuali 30 miliardi di query quotidiani», sostiene VeriSign nel suo comunicato. Inoltre: «gli exploit alla sicurezza sono cresciuti del 700 percento dal 2000 e si prevede aumentino del 50 percento tra il 2007 e il 2008».

Per arginare tali problemi, VeriSign ha recentemente annunciato una iniziativa battezzata Project Titan ed in grado di espandere la capacità della infrastruttura Internet globale di dieci volte per l’anno 2010, potendo così far fronte alle sempre più elevata richiesta di banda. Nei prossimi tre anni la società americana sarà quindi in grado di aumentare notevolmente la sua capacità di gestire quotidianamente query DNS: avverrà un passaggio da 400 miliardi di query al giorno a oltre 4 trilioni di query e la bandwidth totale passerà da 20 Gibabit al secondo a oltre 200.

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