Microsoft, l'antitrust non è più ostile

Dopo anni di battaglie ora Microsoft sarebbe diventata una protetta del dipartimento della giustizia statunitense che, anche grazie al lavoro di un ex-legale di Redmond, ha recentemente e sospettosamente rigettato una serie di accuse provenienti da Google
Dopo anni di battaglie ora Microsoft sarebbe diventata una protetta del dipartimento della giustizia statunitense che, anche grazie al lavoro di un ex-legale di Redmond, ha recentemente e sospettosamente rigettato una serie di accuse provenienti da Google

Microsoft non è più il bersaglio del dipartimento di giustizia statunitense. Dopo anni di battaglie legali con l’antitrust per il riconoscimento della legittimità del suo operato nel mercato concorrenziale, ora l’azienda di Redmond sarebbe diventata addirittura una protetta dalla giustizia.

A riportare il tutto è il New York Times di domenica che spiega come abbia avuto notizia di un procedimento intentato da Google ai danni di Microsoft almeno un anno fa, riguardante la presunta illegittimità di alcune parti del nuovo sistema operativo Windows Vista (che, stando a quanto sostenuto a Mountain View, sarebbe stato progettato appositamente per scoraggiare l’utilizzo di Google Desktop Search, il software per la ricerca interna al pc di Google). La richiesta sarebbe stata formalmente scaricata dal dipartimento della giustizia su consiglio di Thomas Barnett, un avvocato esperto di cause antitrust che si è poi scoperto aver lavorato precedentemente per lo studio legale incaricato di difendere Microsoft nelle cause antitrust.

Oltre a rigettare la richiesta Barnett avrebbe anche inviato un memo a tutti i suoi corrispettivi colleghi di tutti gli stati americani spiegando come e perchè avrebbero dovuto anch’essi rigettare eventuali richieste provenienti da Mountain View. Una simile notizia ha sollevato immediatamente un monte di polemiche, specialmente dal momento in cui alcuni avvocati ed esperti interpellati in materia hanno sostenuto che le richieste di Google erano fondate.

È parere del New York Times che un simile cambio di rapporto tra il governo USA e Microsoft non sia solo il sintomo di un cambio di rotta dell’amministrazione Bush rispetto al passato, ma anche e soprattutto un cambio di prospettiva rispetto a quando l’azienda di Bill Gates era il bersaglio di una delle più imponenti lotte contro la concentrazione degli interessi. Allora infatti il mercato più importante era quello del software, tutto incentrato intorno a Redmond. Ora invece è internet il cuore di ogni business ed il mercato si caratterizza per una maggior frammentazione con il solo Google ad imporre il proprio brand sugli altri.

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