Considerazioni su hardware PC e Mac: il costo e la pubblicità

Dal precedente post “Considerazioni sull’hardware PC e l’hardware Mac” sono emersi parecchi fattori che inizialmente non avevo considerato.

Avevo previsto commenti in maggioranza contrastanti con le mie tesi, ma non avevo nemmeno previsto i commenti concordanti che ci sono stati qui su Webnews e sulle altre fonti che hanno ripreso l’argomento.

Anche importanti riviste d’oltreoceano, sulla nostra scia, hanno esaminato la questione e personalmente mi sono anche trovato in sintonia con qualche teoria contrastante, enunciata già sui vostri commenti qui su Webnews, che mi ha fatto esplorare nuovi confini, ma, nonostante tutto, il senso di ciò che volevo comunicare non è stato colto in pieno ed è per questo che voglio ritornare sull’argomento effettuando un nuovo confronto, questa volta, però, la costante sulla quale mi muoverò non sarà il budget finale, come fatto in precedenza, ma i componenti, assemblando virtualmente un PC uguale a quello della configurazione Mac che esamineremo.

Questa volta la configurazione Apple di riferimento sarà l’iMac 20″ 2.16Ghz da 1.499,00? a cui sarà aggiunto un supplemento di 80,00? per la scheda video da 256MB, come da store ufficiale, poiché è l’unica uguale che ho trovato in vendita. Il totale Mac quindi è di 1.579,01?.

  • Scheda madre Asrock 775i945GZ 52,50?;
  • Processore Intel Core 2 Duo a 2,16GHz 4MB di cache L2: dovremo prendere un E6420 da 2,13Ghz perché quello montato sul Mac non si trova. L’E6420 ha il bus a 1066Mhz contro i 667 di quello del Mac, per cui è anche più veloce 174,00?;
  • RAM 1GB DDR 2x512MB 43,00?;
  • Scheda Video ATI Radeon X1600 con 256MB di VRAM: X1600Pro Advantage 256MB DDR2 PCI-E 54,30?;
  • Unità Serial ATA da 250GB: Maxtor 250GB SATA-II 7200rpm 8MB 58,50?;
  • Mouse Laser Logitech MX610 9 pulsanti + scroller 49,00?;
  • Tastiera Logitech Media Keyboard Elite 19,00?;
  • Scheda audio integrata;
  • Scheda di rete integrata;
  • Dongle WiFi 802.11b/g Wireless LAN USB2.0 Adapter 16,50?;
  • Dongle Bluetooth EDR USB 2.0 14,50?;
  • Alimentatore 400Watt ATX: 18,00?;
  • Case Thermaltake Aguila Midi Tower: 109,00?;
  • Masterizzatore DVD Pioneer DVR112D: 30,00?;
  • Monitor Dell 207WFP 20″ 358,80? + Modulo casse Dell AS501 28,80?;
  • Webcam Logitech QuickCam Express 19,50?;
  • Floppy Disk Drive: 5,00?;
  • Telecomando + ricevitore USB Microsoft 24,70?.

Totale: 1.074,30?
Totale differenza: 504,71? (29%)

Da notare che stavolta non ho incluso nella configurazione il sistema operativo proprio perché è un confronto alla pari. Infatti non conosco il prezzo di MaxOSX, ma se le cose stanno così, insieme a tutto il pacchetto software in dotazione, dovrebbe costare circa 500,00? o questa differenza di prezzo deve essere considerata un supplemento per il design accattivante della Apple? Beh ho allegato delle foto del sistema come da mia configurazione e sinceramente non mi sembra tanto da meno, poi ovviamente i gusti sono gusti.

Ad ogni modo, fermo restando che l’hardware è lo stesso, cosa accadrebbe se Apple rimuovesse il sistema di protezione che permette l’installazione di Mac OS X solo sulle macchine marcate Apple (che per giunta è stato anche craccato da qualcuno conosciuto come Maxxuss)?

Pensate che a fronte dello stesso risultato gli utenti spenderebbero il doppio del prezzo (o anche più se considerate che chi non tiene conto del design può risparmiare altri 40,00? sul mouse e ancora 80,00? sul case) per acquistare macchine Apple?

Pensate che solo il design valga davvero tutti questi soldi?

Probabilmente no, ma in ogni caso, con una scelta del genere, Apple perderebbe di certo una grande percentuale della sua clientela hardware, ma come si dice “chiusa una porta si apre un portone” e così la Apple potrebbe ritrovarsi, in compenso, nuovi clienti di software che, proprietari di PC, potrebbero scegliere tra la vasta gamma di sistemi operativi da installare anche il loro Mac OS X.

Personalmente, infatti, trovo il comportamento di Apple scorretto sia perché essa dall’utenza PC ha tratto innumerevoli benefici, sia perché, poi, con inutile superbia, nelle sue pubblicità, a mio avviso ingannevoli, si diverte a beffeggiarli sostenendo di essere la migliore in tutto, ma abbiamo visto che l’hardware è lo stesso, semmai si potrebbe parlare di solo sistema operativo, cosa che non è chiara in quanto si parla di Mac e PC (“ciao sono un Mac, ciao sono un PC” e non “ciao sono Windows, ciao sono Mac OS X“).

Infatti, anche a voler parlare esclusivamente di hardware, i commenti al precedente post hanno inevitabilmente condotto a un confronto tra Mac OS X e Windows. Prima di tutto sono contrario all’associazione PC = Windows perché in realtà è anche PC = Linux, poi nel caso del sistema operativo il discorso sarebbe anche differente perché non me la sento assolutamente di dire quale sia migliore, probabilmente è davvero quello di casa Apple a cavarsela meglio in ambito professionale, ma questo, secondo me, non basta a giustificare i comportamenti e i costi aggiuntivi di Apple che, guadagnando nelle sue vendite di iMac sia sull’hardware che sul software (ricordo che Microsoft guadagna solo dal software oltre che da hardware che non vi costringe a comprare insieme al sistema operativo, e Linux, per la sua politica Open Source, non guadagna nulla), dovrebbe almeno lasciare un maggior margine di libertà ai suoi utenti.

Chi acquista un PC non solo ha la possibilità di scegliere il sistema operativo che più preferisce, interessante soprattutto ora che, con il nuovo gestore di finestre Beryl, su Linux potrete beneficiare anche di effetti grafici strepitosi (tanto alla fine, da come emerso dal post-risposta del mio amico Giorgio su Webnews, c’è anche chi, utente Mac, è interessato al funzionamento di programmi Linux, più reperibili di quelli Mac, e addirittura qualcuno interessato al funzionamento dello stesso Windows! Effettivamente se BootCamp è stato rilasciato qualche motivo deve pur esserci), ma ha anche la possibilità di scegliere l’hardware che più preferisce e di non acquistare caratteristiche che potrebbero non servire ma che Apple costringe a pagare (vedi il telecomando in un Mac da ufficio, oppure il bluetooth, o ancora la scheda di rete WiFi).

Non faccio lo stesso discorso, invece, per quanto detto sui virus. Infatti, a parte che con poca prudenza sono tranquillamente evitabili anche senza alcun antivirus (basta anche solo creare un account senza privilegi di amministrazione e utilizzare il PC con quello per evitare già una gran parte di essi, cosa che d’altra parte i sistemi *nix fanno automaticamente), non sono presenti in maggioranza su Windows perché più vulnerabile, ma, a mio avviso, semplicemente perché essendo il sistema operativo più diffuso è quello più appetito dagli hacker. Non a caso ultimamente la Apple ha lanciato una sfida agli hacker offrendo 10.000$ al primo che sarebbe riuscito a “bucare” il loro Mac OS X… detto fatto, è stata trovata subito una falla di sicurezza molto rischiosa proprio in Safari, browser a corredo del sistema operativo di casa Apple.

Sia però chiaro, lo ripeto, con questi discorsi non intendo dire che personalmente non acquisterei mai un Mac ma che lo acquisterei se ritenessi che il design valesse davvero quello che si fa pagare in più e che sicuramente sarei più simpatizzante per la Apple se non utilizzasse le strategie pubblicitarie e commerciali che ho contrastato in questa sede.

Intanto rispondo a Giorgio (che aveva inserito un video divertente con i 5 motivi per passare a Mac) inserendo un video, dello stesso Webnews, con i 5 motivi per non passare a Mac.

Questo è quanto personalmente penso, lascio a voi ogni ulteriore commento.

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