Safari su Windows è una fucina di problemi

Safari è forse più veloce rispetto alla concorrenza presente in ambiente Windows, ma richiede molte più risorse di sistema, ha crash continui, ha gravi problemi durante la navigazione e, soprattutto, ha gravi vulnerabilità. Per la beta il pollice è verso
Safari è forse più veloce rispetto alla concorrenza presente in ambiente Windows, ma richiede molte più risorse di sistema, ha crash continui, ha gravi problemi durante la navigazione e, soprattutto, ha gravi vulnerabilità. Per la beta il pollice è verso

A distanza di poche ore dal rilascio di Safari per Windows il giudizio generale sulla beta sembra esprimere un totale imbarazzo. «È uno scherzo?» chiede qualcuno. Ma è una domanda retorica. La verità è che un probabile problema di tempistiche ha spinto Apple ad annunciare la beta al WWDC pur con la consapevolezza del fatto che Safari non è ancora assolutamente pronto per il mercato.

“Beta” non è solo uno status, ma a questo stadio anche un’utile scusante. Safari 3, infatti, nella sua versione per Windows evidenzia gravi problemi sotto ogni punto di vista e le promesse espresse all’annuncio ufficiale sono sonoramente smentite a distanza di poche ore.

La velocità sembra essere l’unico parametro ancora integro: Safari è più veloce rispetto alla concorrenza e sono in pochi a contestare ad oggi anche questo aspetto. La stabilità è subito smentita: crash continui hanno animato le prime esperienze di browsing, oltre ogni limite accettabile per quella che, comunque, rimane una beta. Il livello d’uso delle risorse di sistema, inoltre, supera le esigenze della concorrenza al punto da doppiare le risorse richieste da Opera (e superare anche quanto richiesto da IE7, notoriamente un browser molto esigente). Evidenti, ancora, i problemi durante la navigazione e nell’interpretazione dei CSS.

Il problema più grave, però, è relativo alla sicurezza: a poche ore dall’annuncio Safari era già stato bucato almeno un paio di volte e a distanza di 36 ore le vulnerabilità sono già vicine alla ventina con casi di alta criticità. Alla luce del poco tempo intercorso ogni singolo problema necessita di conferma, ma la molteplicità delle segnalazioni sembra quantomeno consolidare il sospetto.

Il giudizio è quasi unanime: le attenuanti non sembrano reggere e Safari è bocciato a parole dure da PcPro mentre InfoWorld raccoglie tutta una serie di reazioni provenienti (più o meno con toni simili) dalla blogosfera. Tim Ferris, per PcAdvisor, bacchetta Apple perchè avrebbe dovuto controllare meglio Safari prima di esporre un’ampia utenza ai rischi relativi.

Apple fa sapere di tenere in grande considerazione la sicurezza degli utenti e pertanto sarebbe già al lavoro per risolvere tutte le vertenze. La versione ufficiale sarà presumibilmente molto diversa, sicuramente più sicura e tendenzialmente più performante. Il tutto accade nel giorno in cui il Nasdaq cresce dell’1.5% ed AAPL cade del 2.39%: il giudizio sul gruppo nel lungo periodo è immutabilmente positivo, ma nel breve periodo è previsto un sano assestamento dopo settimane di crescita continua.

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