Google ufficializza l'acquisto di GrandCentral

Google ha fatto proprio il gruppo GrandCentral ed i suoi servizi di integrazione della comunicazione vocale in account centralizzati. L'operazione potrebbe essere andata in porto per un controvalore stimato sui 50 milioni di dollari
Google ha fatto proprio il gruppo GrandCentral ed i suoi servizi di integrazione della comunicazione vocale in account centralizzati. L'operazione potrebbe essere andata in porto per un controvalore stimato sui 50 milioni di dollari

Le anticipazioni hanno trovato conferma nella notte: Google ha acquistato GrandCentral Communication e l’annuncio è avvenuto tramite il blog ufficiale della compagnia di Mountain View a firma del product manager Wesley Chan: «GrandCentral è un servizio innovativo che permette agli utenti di integrare i numeri telefonici esistenti e le mailboxes vocali in un solo account che può avere accesso dal web. Pensiamo che la tecnologia GrandCentral si inserisca bene nello sforzo di Google di offrire servizi per un migliore scambio collaborativo di informazioni tra i suoi utenti».

Da giorni ci si attendeva che l’accordo venisse messo nero su bianco e, nonostante l’ufficialità, rimane ancora il mistero sulla quantificazione pecuniaria dell’operazione (TechCrunch, fin dall’inizio vicino al tavolo delle trattative, suggerisce comunque una cifra da circa 50 milioni di dollari). Google spiega che il team GrandCentral sarà assorbito tra gli asset del gruppo ed il servizio non subirà interruzioni per quanti ad oggi già ne facevano uso.

Le felicitazioni di rito giungono anche dal blog del gruppo acquistato, ove il duo composto da Craig Walker e Vincent Paquet spiega di aver trovato in Google le risorse per continuare con successo la strada intrapresa con la start-up. Una precisazione, inoltre, giunge a confermare la strategia da sempre portata avanti dal motore di Mountain View dopo le varie acquisizioni conseguite già in passato: il servizio sarà ora messo a disposizione dell’utenza gratuitamente e si lavorerà per aumentarne capacità ed opzioni.

L’accesso al servizio sarà d’ora innanzi gestito tramite il classico passaparola per invito (nessuna sottoscrizione libera concessa), mentre una limitazione è stata posta a livello di suonerie: secondo quanto indicato da CNet solo le musiche sotto licenza potranno essere adoperate nel contesto del servizio RingShare. Nulla di specifico è invece stato illustrato relativamente all’integrazione del tutto con progetti già a regime quali Google Talk o Gmail.

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