Cosa mi offrono davvero le web tv?

Joost, diciamocelo, al momento ha poco appeal.

Al pari di Babelgum certo e degli altri vari tentativi di televisione online. Ora però il progetto statunitense che rivaleggia con il modello di tv Peer to Peer di Fastweb sta cercando di spostarsi sul terreno delle dirette.
La LiveTv era stata infatti una cosa promessa fin dall’inizio da Joost ma ancora mai implementata, adesso invece dichiarazioni ufficiali dell’azienda fanno capire che stanno cercando di stringere accordi in questo senso. E i primi a poter andare in onda live potrebbero essere i fornitori di contenuti sportivi.
Partite di un qualsiasi sporto visibili live online gratis potrebbero essere il primo vero contenuto valido che convinca molti utenti a scaricare il software e vedere la loro pubblicità (ricordiamo cosa successe con coolstreaming). Certo è anche difficile immaginare che riescano ad ottenere di mandare live eventi sportivi per i quali sugli altri canali si paga qualcosa (non ce li vedo a trasmettere la Serie A, ma magari più la serie C o anche meglio l’atletica, il nuoto o comunque discipline minori).
Questo perchè l’altro principale tipo di contenuto che beneficia dalla diretta (le news) non è gestibile senza un’adeguata preparazione, una redazione e inviati sul luogo.

Contemporaneamente però, a chilometri di distanza, qualcuno vuole dare un’altra risposta al medesimo problema. Si tratta di Streamit, azienda italianissima che il 10 ottobre ha presentato alla stampa la sua soluzione per la televisione in rete. Contenuti video visibili a tutto schermo, in alta definizione, senza tempi di caricamento e senza scaricare software. In sostanza ci si collega dal browser si seleziona il contenuto e si comincia a vederlo senza attendere, e si può anche saltare subito alla fine. Questo è possibile perchè trasmettono in flash (come YouTube) ma anzichè usare il protocollo http usano quello rmtp, che di volta in volta richiede solo la porzione di file di cui hanno bisogno.
Il sito ancora non è aperto a tutti, ma lo sarà presto e quindi ancora non ho potuto testare il tutto da casa, ma le prove fatte durante la conferenza mi hanno impressionato. In più Streamit dal 2008 vuole aprire una community come YouTube, dove chiunque può farsi un canale gratuitamente metterci i suoi video o quelli degli altri e, se ha le visite, guadagnare dalla pubblicità (che va prima e dopo il video).

Ecco che allora l’altra risposta al problema dell’informazione in diretta che si sta ponendo Joost può essere un’applicazione massiccia del citizen journalism. Che succederebbe se chiunque potesse inviare a YouTube contenuti in tempo reale, magari in diretta da un cellulare (perchè è questo che hanno in mente a Streamit)? In più con l’immagine a tutto schermo e senza tempi di caricamento. Per ogni grosso evento avremmo addirittura la scelta tra diverse inquadrature. E andando avanti con la fantasia si potrebbe verificare l’incredibile caso per il quale in realtà il tanto famigerato Grande Fratello siamo noi stessi che ci guardiamo a vicenda e con i video amatoriali aggregati costruiamo il più grande e possibile reality show (quest’ultima però non è un’idea mia lo ammetto, ma di Luca De Biase).

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