Yahoo vola perchè perde meno del previsto

La cura di Jerry Yang ha funzionato: le perdite di Yahoo sono state contenute e le aspettative sono state ampiamente superate. Il titolo vola pertanto in borsa e Yang esprime tutta la propria sicurezza nei confronti delle opportunità per il futuro
La cura di Jerry Yang ha funzionato: le perdite di Yahoo sono state contenute e le aspettative sono state ampiamente superate. Il titolo vola pertanto in borsa e Yang esprime tutta la propria sicurezza nei confronti delle opportunità per il futuro

Yahoo vola in borsa perchè perde meno del previsto. Questo finto paradosso si è consumato nel mercato after-hour di questa notte, quando il titolo YHOO ha chiuso le trattative con oltre 9 punti di attivo dopo aver chiuso la giornata a -4.20% sulla scia delle aspettative plumbee che gravavano sul gruppo. Le trattative pre-market di oggi confermano i giudizi di ieri sera: +8.65% i primi scambi che anticipano l’apertura del mercato.

Sulle azioni gravava il periodo di grave incertezza che il gruppo sta attraversando. La dipartita di Terry Semel da numero uno del gruppo, però, sembrava aver donato nuovo slancio all’azienda, pur se ancora tutto dovesse cercare conferme in risultati fiscali accettabili. Le aspettative accumulatesi erano oltremodo negative e così un risultato meno grigio del previsto ha fatto tornare il sorriso agli investitori i quali trovano ora le azioni nuovamente a 29 dollari dopo il minimo toccato ad Agosto (24 dollari, quando dalla presidenza Sue Decker diede un segno di fiducia a tutti acquistando azioni in massa confidando il proprio credo nel recupero).

I risultati: Yahoo ha incassato qualcosa come 1.77 miliardi di dollari lordi, in crescita del 12%. I profitti netti sono scesi a 151 milioni, il 5% in meno rispetto all’omologo trimestre del 2006. Trattasi, però, di un profitto da 11 centesimi per azione, oltre gli 8 centesimi annunciati nelle ore precedenti, il che ha determinato il balzo a Wall Street del gruppo.

In occasione della presentazione della trimestrale il CEO Jerry Yang ha spiegato che il restauro non è ancora terminato: il gruppo sta riorganizzando i propri asset e gran parte delle difficoltà attuali deriverebbero dalle progressive integrazioni che il team sta portando avanti. Yang, però, ha espresso con chiarezza che il gruppo ha ora un’idea precisa degli obiettivi che si pone: tra le righe la frecciatina è rivolta alla confusione generata con la gestione Semel, ma i toni sono quelli di una personalità sicura che in 100 giorni di mandato ha voluto dare un’identità e un punto di arrivo al proprio team.

Un punto particolare viene sottolineato da Yang (qui la trascrizione completa degli interventi): «noi crediamo che il mercato dell’online advertising oggi sia sui 45 miliardi di dollari. Le opportunità di mercato stanno crescendo rapidamente e ci aspettiamo qualcosa come 75 miliardi di dollari entro il 2010, appena 3 anni da ora. Noi siamo una delle poche compagnie ad avere le capacità, la tecnologia, le competenze e l’esperienza per trarre realmente vantaggio da questa grande opportunità». Tutto ciò traducibile in tre obiettivi concreti e precisi:

  • «diventare un punto di partenza per la maggior parte degli utenti di internet»;
  • imporre Yahoo come un riferimento imprescindibile per gli inserzionisti;
  • mettere a disposizione una piattaforma che attragga gli sviluppatori.

Yang vede oggi uno Yahoo molto diverso rispetto ad un anno fa ed è l’apertura alle partnership ed alle collaborazioni a farne un’azienda rigenerata con rinnovati obiettivi. Per Yang il primo importante appuntamento è stato un successo: i danni sono limitati. Ora inevitabilmente le aspettative cresceranno e per il gruppo di Sunnyvale gli esami non finiscono oggi.

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