Logo ergo sum

Oggi mi è capitato tra le mani l’edizione Magazine, di qualche giorno fa, del quotidiano gratuito Metro, nel quale c’era un interessante articolo sul significato del Logo come metodo di identificazione sociale.

Brand famosi come Apple e Nokia hanno effettivamente creato in breve tempo un modo di essere, associando ad un normale disegno un significato ed una precisa filosofia.

Essere nella società grazie ad un brand, essere qualcuno grazie ad un marchio, possibile che l’uomo medio, colui che non si associa a nessuna via del marketing, è considerato quindi automaticamente “borderline”?

Quotidianamente siamo “bombardati” dalla pubblicità ed effettivamente il logo ci permette di avere un’associazione prodotto/produttore immediata, in alcuni casi questa procedura ci aiuta a identificare determinati segnali e spesso proprio noi recettori, riusciamo a stravolgere dinamiche matematiche abbastanza costanti come ad esempio i mercati finanziari.

Da una parte abbiamo quindi il potere del brand, dall’altra la massa che pensa di differenziarsi unendosi in “tribù” con una stessa filosofia.

Quanto vale per voi il Logo? Possiamo definire il logo come la proiezione concreta del concetto di Brand?

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