Greenpeace ritratta su iPhone

BSEF (consorzio di vari produttori di sostanze chimiche) nelle scorse settimane ha accusato Greenpeace di aver condotto test imprecisi e poco affidabili su iPhone.

In particolare sarebbero sbagliate le procedure tecniche utilizzate per i test, ma soprattutto BSEF sostiene che attualmente non è ancora disponibile un reale sostituto dei ritardanti di fiamma basati sul Bromo.

Non si è fatta attendere la replica di Greenpeace che sostiene di aver effettuato i test secondo metodologie conosciute e largamente approvate.

Greenpeace sottolinea che le sostanze rilevate sono nei limiti di legge ma che andrebbero rimossi, inoltre sostiene che i ritardanti di fiamma si potrebbero eliminare usando plastiche inerti.

A chi riteneva che l’associazione ambientalista si stia “accanendo” contro Apple per sfruttare la sua risonanza mondiale Greenpeace risponde di andare a leggere il rapporto del 2006 che riguardava tantissime aziende.

Peccato che quel rapporto non abbia occupato i media come quello su iPhone e peccato che iPhone sia uscito nel 2007.

Dove sono le comparazioni tra lo smartphone/iPod di Apple e gli altri telefoni usciti nello stesso periodo?

Difendere l’ambiente è giusto, ma esagerare (come nel caso delle accuse arrivate ad Apple con quasi un anno di anticipo rispetto agli impegni dell’azienda di Cupertino) rischia di far perdere credibilità a Greenpeace.

A questo punto stiamo tutti aspettando il confronto con tutti gli altri cellulari; personalmente spero anche che tutte le aziende (Apple in testa) facciano il possibile per tutelare l’ambiente.

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