Panico a Wall Street, crollano i tecnologici

A Wall Street torna il panico a seguito di una serie di indizi negativi scatenati dalla trimestrale Cisco e dalle parole di Ben Bernanke. A pagarne le spese sono i titoli tecnologici, tra i quali si evidenziano in negativo Apple e Google
A Wall Street torna il panico a seguito di una serie di indizi negativi scatenati dalla trimestrale Cisco e dalle parole di Ben Bernanke. A pagarne le spese sono i titoli tecnologici, tra i quali si evidenziano in negativo Apple e Google

L’ultima seduta di borsa a Wall Street è una sorta di bollettino di guerra. L’apertura difficoltosa si fa sempre più grave con il passare dei minuti ed a metà giornata il listino tocca abissi poco prevedibili a priori. Il Nasdaq giunge a -3.40% per recuperare parzialmente verso una chiusura a -1.92%. Particolarmente penalizzati, però, soprattutto i titoli tecnologici.

I fattori scatenanti il crollo sono vari. Innanzitutto vi sono nuovi segnali di rallentamento dell’economia USA, con Ben Bernanke che preannuncia difficoltà incipienti destinate a perdurare ed aggravarsi almeno fino a metà 2008. Inoltre v’è una situazione particolarmente squilibrata in quanto a quotazioni del dollaro, dell’euro e del greggio. Ma la goccia che fa traboccare il vaso è la trimestrale Cisco, penalizzata da un forte ribasso della domanda da parte di particolari ambienti.

Due i titoli particolarmente penalizzati: Google vede la propria quotazione perdere il 5.33%, 40 dollari in meno per azione in una sola seduta; Apple cede il 5.82%, 10.83 dollari in meno. I due titoli sono stati tra i più scambiati dell’ultimo periodo, così tra prese di beneficio e timori incontrollati le quotazioni hanno vissuto un’improvvisa battuta d’arresto dopo settimane di crescita continua. -2.2% per Microsoft, -3.38% per Yahoo (passato in poche sedute da 32 a 26 dollari), -3.82% per eBay, -3.98% per Amazon.

Secondo gli analisti il calo è stato esagerato, dettato ancora una volta dall’emotività del momento e da un continuo altalenarsi di facili entusiasmi ed altrettanto immotivati timori. L’altalena del Nasdaq ha vissuto quindi un nuovo stop improvviso, con l’after-hour che dipinge sfumature positive su una giornata che ha visto mandati in fumo miliardi di dollari in valore azionario.

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