Red Hat e Novell sul Real Time

RedHat presenta il suo sistema Real Time dedicato alle Critical Mission, con nuovi tool avanzati per la messaggistica e il Grid Computing. Il gruppo coglie inoltre l'occasione per muovere qualche critica a Novell
RedHat presenta il suo sistema Real Time dedicato alle Critical Mission, con nuovi tool avanzati per la messaggistica e il Grid Computing. Il gruppo coglie inoltre l'occasione per muovere qualche critica a Novell

RedHat ha annunciato un nuovo progetto basato su RHEL, il RedHat Enterprise Linux, orientato alle applicazioni Real Time. Della piattaforma, che prenderà il nome di MRG, cioè Messaging, Realtime and Grid, vedremo una beta entro la fine del mese, mentre la versione definitiva dovrebbe arrivare entro i primi mesi del 2008.

Questo nuovo progetto segna l’ingresso in grande stile di RedHat nelle soluzioni dedicate alle applicazioni critiche, in particolare in ambito medico, militare, industriale, senza dimenticare le telecomunicazioni, le transazioni finanziarie e tutti quegli ambienti dove sia importante poter eseguire un’azione in un tempo certo. Infatti la nuova piattaforma prevede l’adozione di un kernel Real Time che permette di portare a termine un compito in un tempo deterministico tutte le volte che lo si esegue, indipendentemente dal carico o da altre condizioni del sistema.

Il kernel utilizzato, nonostante le modifiche per introdurre il Real Time, è pienamente compatibile con tutte le applicazioni scritte per RHEL, che pertanto non vanno modificate. Il progetto era stato inizialmente presentato lo scorso Aprile da Tim Burke, responsabile RedHat per lo sviluppo server, con il nome di RHEL Real Time Edition. Tuttavia l’intenzione originale si è evoluta notevolmente e con MRG RedHat ha voluto andare oltre il semplice Real Time.

La nuova distribuzione, infatti, proporrà strumenti innovativi anche per la messaggistica e per il grid computing. Quest’ultima caratteristica, soprattutto, unita al Real Time permetterà, secondo le intenzioni di RedHat, di aumentare l’affidabilità e la scalabilità nelle applicazioni critiche. Il Grid Computing, inoltre, si avvale della tecnologia Condor sviluppata dalla Wisconsin University. Tale tecnologia permette il cosiddetto Cycle Stealing: una macchina sotto stress può utilizzare dei cicli di CPU di altri nodi della rete inattivi. è interessante notare che i cicli potranno essere rubati anche a macchine Windows oltre che Linux, grazie alla possibilità di installare un piccolo ambiente virtuale in grado di consumare tempo di CPU quando questa è inattiva. è la prima volta che la tecnologia Condor viene usata all’interno di un progetto opensource: infatti il progetto era closed source ma in seguito ad un accordo proprio con RedHat, l’università del Wisconsin ne rilascerà i sorgenti a breve.

Il sistema di messaggistica, invece, è basato sullo standard aperto AMQP, Advanced Message Queueing Performance, e permetterà ai sistemi equipaggiati con RedHat MRG di gestire fino a 500.000 messaggi al secondo. Il sistema inoltre garantirà la consegna dei messaggi e sarà compatibile con altre soluzioni di Cisco e Novell già presenti sul mercato.

Il cuore del RedHat MRG è rappresentato principalmente dal nuovo kernel, massicciamente modificato con numerose patch. RedHat sta nel contempo lavorando per introdurre le sue patch anche nel kernel Linux ufficiale: fino ad ora ne sono state accettate due terzi del totale, ma l’azienda dal cappello rosso è fiduciosa di riuscire ad introdurle tutte. Questo significa che, nel pieno rispetto della filosofia opensource, anche le altre distribuzioni potranno usufruire del lavoro svolto da RedHat. E già Novell ha approfittato di tale ghiotta possibilità rilasciando solo una settimana fa il suo Suse Linux Enterprise Real Time 10, una riproposizione del suo sistema Linux Enterprise con un kernel modificato per il Real Time.

La cosa non deve essere andata particolarmente a genio a RedHat che si è vista precedere nel presentare il suo stesso lavoro. A questo proposito Scott Crenshaw, vice presidente di RedHat Enterprise Linux, ha dichiarato che più dell’80% delle patch utilizzate da Novell sono state sviluppate da RedHat e che è un segno di successo se il codice viene già utilizzato da altri. Tuttavia Crenshaw non manca di rimarcare come Novell non si stia comportando correttamente nel confronto degli utenti, vendendo loro un prodotto basato su del codice che RedHat valuta ancora essere instabile e non adatto alle unità di produzione.

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