Anti-Break Challenge, adesso tocca agli utenti

A cosa serve un’azione di guerrilla marketing o di marketing non convenzionale se non porta con se un seguito o un legame nuovo ed attivo con i propri utenti?

Nessuna campagna di marketing dovrebbe essere fine a se stessa o poco lungimirante, ormai non basta più vendere un prodotto o riempire i propri database di utenti/clienti da poter ricontattare in seguito, creare sempre più un filo conduttore, un tema, un modo per distinguersi di più nel mare magnum delle marche di prodotti molto spesso simili tra loro.

Ricordate l’azione di Guerrilla marketing per la Lega Anti-Break? La sfida è stata lanciata e sta per concludersi questa settimana.

La campagna lanciata con un’azione di guerrilla, dallo stile sovversivo e sovraidentificativo, ruota attorno al concept dell’Anti-Break League, un gruppo di surreali, mega-pack (quelli degli snack, appunto) che lottano contro il riposo.

Il motto del Gruppo è meno ozio, più divertimento, se ci si muove qualcosa succede!.

Adesso, il Gruppo Anti-break incoraggia i suoi sostenitori lanciando ‘The Anti-break Challenge‘, un contest che mette in gioco giovani creativi, dinamici e che non hanno niente di meglio da fare che realizzare un video dalle caratteristiche ben precise:

  1. Impedire ad un amico, in modo originale e divertente, di fare un break;
  2. Farsi filmare durante la scena;
  3. Carica il filmato sul sito.

Per concorrere all’assegnazione dei premi (un viaggio intorno al mondo e la possibilità di vedere i propri video in onda su MTV) bisogna riprendere un divertente e dinamico “attacco” ad un amico colto a godersi un momento di relax.

I video, realizzati dagli utenti, caricati nell’apposito contest della Lega Anti-Breack saranno votati da altri utenti per vincere la possibilità di vedere i propri video in onda su MTV ed un viaggio intorno al mondo, come dire, dopo tutta la fatica dei video, un meritato riposo…

Una campagna in perfetto stile user generated che nasconde, dietro un messaggio apparentemente anacronistico, un intento perfettamente in linea con i tempi; quello, tutto postmoderno, di porsi in maniera critica nei confronti della velocità e di riflettere sul bisogno di lentezza.

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