DataPortability conquista Facebook e Google

Facebook, Google e Plaxo hanno annunciato di voler entrare a far parte del DataPortability Workgroup, una organizzazione impegnata a creare soluzioni idonee a condividere i dati personali degli utenti pubblicati sui diversi portali di social networking
Facebook, Google e Plaxo hanno annunciato di voler entrare a far parte del DataPortability Workgroup, una organizzazione impegnata a creare soluzioni idonee a condividere i dati personali degli utenti pubblicati sui diversi portali di social networking

Facebook, Google e Plaxo hanno deciso di unirsi al DataPortability Workgroup, una organizzazione nata con l’intento di favorire l’interscambiabilità dei dati degli utenti attraverso i diversi servizi messi a disposizione sul web. Si tratta indubbiamente di una partnership che rappresenta nuove ed inedite possibilità di interoperabilità tra i software di nuova generazione, in particolare per quanto riguarda il social networking.

Google sarà rappresentata da Brad Fitzpatrick, inventore di LiveJournal e leader del progetto OpenSocial, nonchè una delle menti del progetto OpenID. Facebook avrà come rappresentante Benjamin Ling (il quale fino a pochi mesi fa lavorava per Google), mentre Plaxo vedrà la sua partecipazione attraverso Joseph Smarr, guru della piattaforma Plaxo. «Insieme rappresentano gli elementi chiave nell’approccio alle piattaforme di social networking e data portability», ha dichiarato Chris Saad, co-founder e CEO di Faraday Media e organizzatore di DataPortability all’interno di un blog.

La filosofia alla base del DataPortability Workgroup è la condivisione dei profili e del materiale inserito dai diversi utenti all’interno dei differenti portali di social networking; ciò significa la possibilità per chiunque di accedere ai propri media attraverso qualsiasi applicativo. Per ottenere tale risultato, DataPortability è al lavoro sulla creazione di un documento chiamato ‘DataPortability Reference Design‘, capace di illustrare le tecniche migliori per integrare gli standard aperti esistenti e i diversi protocolli, nel nome della massima interoperabilità.

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