Trimestrale Apple: nubi all'orizzonte

La trimestrale Apple prevede vendite in ulteriore crescita dopo ulteriori mesi da record, ma il trend di crescita è destinato a rallentare e così le quotazioni del titolo. Nell'after-hour AAPL chiude a -12.4% e cancella mesi di sogni a quota 200 dollari
La trimestrale Apple prevede vendite in ulteriore crescita dopo ulteriori mesi da record, ma il trend di crescita è destinato a rallentare e così le quotazioni del titolo. Nell'after-hour AAPL chiude a -12.4% e cancella mesi di sogni a quota 200 dollari

Dopo una giornata drammatica vissuta in recupero grazie all’intervento della FED, Apple crolla nell’after-hour sulla scia delle notizie negative relative al prossimo futuro. Il passato fatto di record viene archiviato con una trimestrale dorata, ma le prospettive si fanno ora plumbee e così la quotazione scende a 137.93 dollari (-12.40%) a mercati chiusi dopo il negativo già registrato in giornata. Volatilizzati in poche settimane, insomma, quasi 50 miliardi di dollari di valutazione: si sa, il mercato vive di attese, e quelle Apple sono meno auliche rispetto al passato. Secondo alcune interpretazioni il gruppo sarebbe vittima dei suoi stessi successi. Secondo altre correnti di pensiero il momento rappresenta solo un sano riassesto prima di una nuova scalata. In generale il calo si inserisce nel momento nero della borsa USA. La realtà dei fatti è però in numeri meno positivi rispetto al passato, e chi parlava di “bolla” può ora togliersi il sassolino dalla scarpa facendo leva su quello che è stato il tracollo dell’ultimo mese.

Sembrano lontani i giorni dei sogni da 200 dollari, eppure trattasi di appena poche settimane fa. Il crollo generalizzato è stato moltiplicato dai segnali negativi che aleggiavano attorno a Cupertino e nella notte l’ultimo scalino verso il basso (in una notte in cui comunque nessuno segna ancora un’inversione di tendenza al rialzo). Il guaio viene dalle prospettive per i prossimi tre mesi: le attese erano per 1.09 dollari per azione, invece Apple ferma le previsioni a 0.94 dollari deludendo quanti speravano da Cupertino segnali importanti in giorni tanto delicati.

Il segnale più grigio viene dal traino vero del titolo negli ultimi anni: gli iPod non sembrano più essere la forza della natura che erano nei mesi passati e le vendite dei player si sono fermate a quota 22.1 milioni contro un’attesa di 22/25 milioni. In crescita, dunque, ma al di sotto delle aspettative. Per gli iPhone nessuna sorpresa: 2.3 milioni di unità distribuite, in linea con quanto auspicato dagli analisti. A gonfie vele il settore Mac, in aumento del 44% rispetto ad un anno fa.

I profitti netti del gruppo durante il trimestre terminato in dicembre salgono a 1.58 miliardi (+57%, 1.76 dollari per azione, erano 1.14 un anno prima) su vendite da 9.61 miliardi (con gli analisti pronti a scommettere per 9.47 mld) in crescita del +35% rispetto ad un anno prima. Per il futuro il gruppo vede comunque rosa: il mercato ha un momento di difficoltà ma la strategia funziona, i prodotti piacciono e nonostante qualche rallentamento AAPL è destinata a performare ancora bene. Per gli analisti, però, i numeri dipingono un momento in cui il breve periodo potrà consegnare minori soddisfazioni rispetto al passato e così i portafogli si svuotano portando il titolo ad una quota non più toccata dallo scorso settembre.

Apple ha solo inaugurato la trafila dei risultati trimestrali: seguiranno eBay, in serata, e Microsoft nella giornata di domani.

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