Il Wifi sta per prendere il volo

La connettività sugli aerei potrebbe presto essere realtà. Negli Stati Uniti sta per decollare, in tutti i sensi, il progetto AirCell che prevede la possibilità di navigare sugli aerei in volo su Messico, Stati Uniti e Canada al costo di 10/13 dollari
La connettività sugli aerei potrebbe presto essere realtà. Negli Stati Uniti sta per decollare, in tutti i sensi, il progetto AirCell che prevede la possibilità di navigare sugli aerei in volo su Messico, Stati Uniti e Canada al costo di 10/13 dollari

Anni di sperimentazioni, progetti buttati nel cestino e milioni di dollari andati in fumo per idee tanto buone quanto premature. Ora, però, la presenza di una rete Wifi sugli aerei sembra ormai cosa fatta o quantomeno possibile. Il nome nuovo è quello di AirCell, gruppo che nel 2008 dovrebbe iniziare a servire i primi voli nella speranza che il progetto trovi la sostenibilità economica mancata alla concorrenza negli anni passati.

Il primo grande esperimento è quello firmato Boeing: Connexion ha lasciato le prime tracce di sé nel 2004, ma dopo pochi anni il tutto era ormai destinato ad una fine prematura: troppo alte le tariffe, troppo bassa l’adesione degli utenti, insostenibile il sistema economico messo in piedi. La cordata rivale Airbus ha così pensato un progetto proprio, ma il tutto è rimasto confinato alla telefonia e nulla ha mai riguardato concretamente il web. Connexion è tornato in auge con le voci che hanno visto Lufthansa e T-Mobile trovare una collaborazione (ancora in attesa di una concretizzazione), ma nel frattempo AirCell sembra aver mosso per primo passi di autentica importanza preparandosi a prendere il volo sulle linee America Airlines, Alaska Airline e Virgin.

Le tariffe dovrebbero attestarsi sui 10 dollari per un volo al di sotto delle 3 ore e su circa 13 dollari per i voli di lunga durata. In estate i primi 767-200 dovrebbero essere attrezzati con quanto necessario per assicurare banda stabile a bordo (una stima indica in 100.000 dollari la spesa necessaria per dotare un singolo velivolo della tecnologia AirCell), quindi il tutto dovrebbe iniziare con copertura annunciata per Messico, Stati Uniti e Canada. Considerando il fatto che il servizio si basa su antenne terrestri, il servizio non dovrebbe essere possibile per le trasvolate transoceaniche.

Difficile al momento ipotizzare la possibilità di usare software quali Skype con copertura AirCell. Il tutto sarebbe ovviamente appetibile in quanto permetterebbe telefonate in volo a costi minimi senza l’intoppo dei disturbi elettromagnetici determinati dalle emissioni dei telefoni cellulari. Una vecchia prova registrata dal team Skype documentava la possibilità di usare il client sotto Connexion (capacità di banda di circa 135kbps), mentre al momento nessuna prova risulta registrata con AirCell. Rimane da capire, inoltre, in che modo il traffico velivolo/terra possa essere filtrato o vincolato, chiudendo così la porta a servizi che le compagnie aeree potrebbero voler offrire sotto altra forma e mediante forme di introito di maggior soddisfazione (in grado quantomeno di trasformare i 100.000 dollari di spesa iniziale in un investimento utile ad offrire un valore aggiunto ai clienti che scelgono la compagnia abilitata).

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