Una rete wireless comunale? Possibilità non sfruttata

I punti di accesso pubblici sono sempre più diffusi: nei parchi di Roma (il Pincio in primis) è possibile connettersi gratuitamente in attraverso il proprio portatile; a Milano presto sarà possibile accedere ad internet all’interno del parco Sempione e nella zona limitrofa etc. Se è possibile coprire zone abbastanza vaste (vi assicuro che i parchi in questione non sono piccoli) permettendo all’utente di usufruire gratuitamente del servizio perchè non è possibile farlo a livello di quartiere, di comune o di piccolo centro?
E’ indubbio che una scelta simile comporterebbe un notevole beneficio per i cittadini che potrebbero avere internet come servizio comunale offrendo possibilità d’informazione praticamente ovunque. Tentiamo di capire perchè non viene utilizzato questo metodo.

Come abbiamo già detto tecnicamente è possibile e (a patto di accettare una bandwith limitata) anche sopportabile dal punto dei vista dei costi. Il vero problema è rappresentato dalla non proprietà del comune dell’impiantistica di distribuzione (in mano per lo più a Telecom. Ovviamente realizzare una distribuzione dati avrebbe un notevole costo iniziale), problematiche di tipo politico (ricordiamo che la diatriba sulla nocività o meno delle onde radio wireless è ancora in corso) ed infine da interferenze con altri progetti a livello regionale-nazionale (sopratutto relativi all’assegnazione delle licenze wi-max, alcuni progetti sui PLC etc).
A valle di queste problematiche c’è da dire che in alcuni piccoli centri (parliamo di 1000-2000 persone) questa idea è già messa in pratica. Non resta che vedere che piega prenderanno gli eventi.

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