Riguardo alcune statistiche ormai obsolete

Giovedì 31 gennaio ho letto uno speciale molto interessante su Nòva, il settimanale de “Il Sole 24 Ore”, riguardo alcune analisi sui dati delle ricerche effettuate da Gfk Eurisko e Nielsen.
La cosa che mi ha fatto e mi sta facendo ancora riflettere è la tabella, con i relativi dati, presente a pagina 9. La tabella, su dati Nielsen Online Netview, ha il titolo “Chi sono, quanti sono e cosa fanno gli italiani online”. I dati prevedono una suddivisione per:

  • casa+ufficio
  • casa
  • ufficio

Dunque, secondo questa ricerca, sempre se la tabella riguarda dati complessivi, si usa la Rete da casa o da ufficio.
Domanda: e tutti i milioni di utenti che si collegano con un telefonino, un tablet, un palmare, uno smartphone, sul treno, in strada, in auto, sul bus, nel parco, all’Università, come hanno risposto? O meglio, come potevano rispondere?

Siamo nel Web-punto-non-so-che e siamo ancora a fare distinzioni fra casa e ufficio?
È valida ancora la distinzione casa-ufficio-casa+ufficio? E se si, se faccio “cose per casa” mentre sono in ufficio, come ad esempio pagare il canone TV online, come avrei dovuto rispondere?

Io propenderei per cominciare a pensare la Rete come uno strumento raggiungibile ed utilizzabile da qualunque posizione e per qualunque attività.
Sono le nostre attività in Rete che qualificano la nostra esperienza online, non il posto da dove le svolgo.

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