Il cellulare si diffonde anche nel Terzo Mondo e genera benessere

Secondo le Nazioni Unite a breve il numero di persone utilizzatori di telefoni cellulari supererà coloro non ne possiedono nemmeno uno. Il dato, molto interessante, getta luce sul fenomeno della telefonia mobile che, ormai, coinvolge tutto il globo.

Anche paesi poveri e in via di sviluppo, ormai, grazie al costo ridottissimo degli apparecchi, hanno visto negli ultimi anni un aumento considerevole del numero di device in possesso alla popolazione.

In certi paesi in via di sviluppo, addirittura, si è pensato di saltare il passaggio della telefonia fissa passando direttamente al mobile, perchè l’investimento sul fisso è visto come uno spreco, soprattutto in paesi come la Cina nei quali le distanze da coprire sarebbero enormi.

Ricerche delle Nazioni Unite rivelano come il telefono cellulare stia sempre più diventando strumento di lavoro importante per chi opera nei paesi del terzo mondo, ad esempio per tenere in contatto i pescatori con i commercianti o per unire le comunità rurali dell’Africa.

E’ ovviamente da ritenere che l’uso dei cellulari, assieme a computer e altri device tecnologici, continuerà ad aumentare grazie ad un, seppur lento, generalizzato miglioramento delle condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo. Questa novità, certamente da accogliere con entusiasmo, deve anche far riflettere sull’importanza di un corretto smaltimento dei rifiuti hi-tech, spesso ricchi di materiali e sostanze tossiche.

Finora i maggiori responsabili dell’inquinamento, e quindi del global warming, siamo stati noi, i ricchi paesi dell’occidente. Nel momento in cui anche altri si aggiungono a noi nel produrre rifiuti pericolosi è fondamentale, fin da subito, operare un serio controllo affinchè questi device vengano smaliti nel modo corretto e, quando possibile, vengano riciclati.

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