Yahoo entra nella OpenSocial Foundation

Yahoo, Google e MySpace sono i tre nomi che posano la prima pietra di OpenSocial, entità non profit che ambisce a regolare lo sviluppo di una piattaforma per le applicazioni sociali. Sul versante opposto Microsoft lavora attorno all'ombelico Facebook
Yahoo, Google e MySpace sono i tre nomi che posano la prima pietra di OpenSocial, entità non profit che ambisce a regolare lo sviluppo di una piattaforma per le applicazioni sociali. Sul versante opposto Microsoft lavora attorno all'ombelico Facebook

Anche Yahoo farà parte della OpenSocial Foundation, entità non profit che si ergerà fin da oggi a garanzia della neutralità di sviluppo di quella che dovrebbe essere la terra di nessuno che sta per nascere tra i software ed i servizi, tra il pc e la rete, tra i social network ed i desktop. Yahoo non sarà sola in questa avventura, ma prende piuttosto a braccetto il nemico di sempre Google ed il numero uno dei social network al mondo: MySpace.

Un comunicato ufficiale Yahoo spiega che l’intento dell’accordo è quello di assicurare la neutralità e la longevità di OpenSocial e delle sue specifiche aperte: «la fondazione metterà a disposizione linee guida operative e trasparenti circa documentazione, proprietà intellettuale ed altri problemi sullo sviluppo della piattaforma assicurando a tutti gli stakeholders una parte nell’influenzare le future direzioni». OpenSocial nasce con l’intento di regolare lo sviluppo delle applicazioni sociali affinché vi sia una regola univoca a cui tutti gli sviluppatori possano attenersi vedendo funzionare in modo ubiquo le proprie creazioni.

Per gli sviluppatori trattasi di un importante vantaggio in grado di moltiplicare i risultati a parità di lavoro. Per le parti in causa l’obiettivo è primariamente una difesa della trasparenza del settore: Microsoft e Facebook sono capostipiti di una cordata avversa e stilare linee guida aperte diviene una necessità più che un obiettivo. OpenSocial si dota fin da subito di un sito ufficiale (ospitato su Google Sites) nel quale sono indicati tutti i principi a cui la fondazione intende far riferimento, ivi compresa una dichiarazione di intenti che in 5 punti chiarisce ogni aspetto dell’accordo tra le parti.

La posizione di Yahoo è in questo caso delicata: se Microsoft dovesse ad ogni effetto scalare la proprietà del gruppo di Sunnyvale si troverebbe con un piede nella fondazione capitanata da Google e partecipata da MySpace, primo rivale di Facebook del quale Microsoft detiene come noto una piccola quota. In giornata per Yahoo le notizie sono positive: la notizia accompagna le azioni al rialzo in borsa (sulla scia di voci che vedono al rialzo la scommessa di Microsoft), riapprocciando così quota 29 dollari ed avvicinando la nota offerta da 31 dollari (misto cash/azioni) proveniente da Redmond.

Sul versante opposto, nel frattempo, Windows Live sembra avvicinare tra di loro importanti social network creando una nuova aggregazione di nomi destinata a polarizzare il mercato relativo: Windows Live, infatti, permetterà agli utenti di condividere i propri contatti su servizi quali LinkedIn, Tagged, Hi5, Bebo e Facebook: Invite2Messenger permetterà di invitare sull’instant messenger di casa Microsoft i contatti maturati sui vari network sociali, giungendo così a concretizzare i rapporti sociali portandoli oltre il solo link nel database. Il tutto in salsa Microsoft, operando sotto la bandiera di DataPortability.org, mentre sul versante opposto sono già iniziate le manovre per ergere una adeguata barricata difensiva.

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