Gartner, Microsoft rischia il collasso

Gartner usa parole forti, secondo alcuni fuori luogo, ma offre una chiara indicazione di lungo periodo: o Microsoft cambia direzione, oppure collasserà sul proprio peso, fermata dalla concorrenza e dalla lentezza nel rispondere alle esigenze di mercato
Gartner usa parole forti, secondo alcuni fuori luogo, ma offre una chiara indicazione di lungo periodo: o Microsoft cambia direzione, oppure collasserà sul proprio peso, fermata dalla concorrenza e dalla lentezza nel rispondere alle esigenze di mercato

Secondo gli analisti Gartner Microsoft starebbe per collassare. Sebbene l’opinione espressa sia oltremodo forte (e da più parti tale raffigurazione della realtà è già stata respinta), le indicazioni di lungo periodo sono invece qualcosa di condiviso e probabilmente di noto anche all’interno delle stanze di Redmond. Se i toni sono eccessivamente colorati, insomma, i contenuti sono invece qualcosa di oggettivamente riscontrabile nella realtà. E secondo Gartner il momento è una sorta di fondamentale snodo storico.

L’occasione è quella di una conferenza in Las Vegas. Gli analisti Michael Silver e Neil MacDonald (il primo dei quali ha già vari precedenti nelle proprie espressioni di diffidenza nei confronti di Microsoft) hanno spiegato che la situazione è ormai ai limiti: la concorrenza sui confini Microsoft è ormai incontenibile e dal suo interno il gruppo inizia a sentire tutte le difficoltà di un peso eccessivo da sopportare. Windows, ovviamente, è l’imputato principale nell’arringa dei due analisti. Vista, in particolare, sarebbe la zavorra del gruppo pur rappresentando solo l’espressione ultima di una modalità di sviluppo ormai vetusta e non più praticabile.

Secondo Gartner, insomma, Microsoft ha perduto l’elasticità di un tempo e la mancanza di reattività si paga pesantemente. Se ad oggi l’impero è ancora intatto, insomma, così potrebbe non essere domani. Dopo anni di sviluppo su Vista, ad esempio, il gruppo si è trovato costretto ad allungare il ciclo di vita di XP; inoltre non ha saputo spiegare a dovere ciò che è in grado di offrire il nuovo sistema rispetto al precedente, chiedendo all’utenza solo un nuovo esborso ed una macchina di rinnovate potenzialità per poter supportare il nuovo sistema operativo. Il monolite si trova di fronte Linux, ma anche Apple, e ancora Google: sebbene a Redmond si sia intuito il rischio in corso, il monolite Microsoft fatica a cambiare direzione e nei prossimi anni potrebbe giocarsi parte di quel ruolo predominante ricoperto negli ultimi due decenni.

L’analisi è riportata nei dettagli da ComputerWorld e si chiude con un rinvio alla prossima puntata, quando Gartner avrà nel mirino un nuovo elemento da valutare: Windows 7. Di cui, peraltro, Supersite for Windows continua a sfornare screenshot sempre più dettagliati.

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