La guerra tra AMD e Intel continua... in tribunale

La guerra tra AMD e Intel non si combatte solo in ambito commerciale, ma sono ormai più di tre anni che lo scontro si è spostato anche nelle aule di tribunale.

Già nel 2005 Intel è stata accusata, dalla commissione per il giusto commercio giapponese, di aver offerto ai cinque maggiori produttori di PC (Toshiba, Hitachi, NEC, Sony e Fujitsu), forti sconti per spingerli a preferire i suoi prodotti a quelli di AMD.

In seguito, AMD ha denunciato Intel anche all’antitrust americana, presentando un documento in cui erano elencate 38 aziende che sono state vittime di coercizione da parte della grande rivale Intel.

Tra i metodi con cui, secondo AMD, Intel ha illegittimamente mantenuto il suo monopolio, ci sono: pagamenti di somme di denaro ai suoi maggiori clienti, accordi di esclusiva a prezzi ribassati con l’obbligo di rinunciare all’acquisto di prodotti AMD, minaccia di ritorsioni contro i clienti per aver venduto computer basati su tecnologia AMD, annullamento delle forniture di CPU per server alle aziende che avevano comprato prodotti AMD, realizzazione di compilatori (da parte della stessa Intel) con prestazioni degradate se utilizzati su processori AMD.

All’inizio di quest’anno, anche l’antitrust europea, ha iniziato ad indagare sulle accuse di dumping rivolte da AMD, secondo cui Intel avrebbe abusato della propria posizione dominante sul mercato dei processori per condizionare il comportamento di produttori e rivenditori.

Pochi giorni fa, AMD ha presentato all’autorità europea, un altro documento di 108 pagine, in cui si trova il lungo elenco di produttori di PC che, secondo il chipmaker di Sunnyvale, sono stati vessati da Intel con accordi mirati a conservare il proprio monopolio.

Secondo uno di consulenti legali di AMD, tra le prove presentate, ci sono diverse email scambiate tra dirigenti Intel e alcuni produttori come Dell, IBM, HP, Acer, Lenovo e Gateway, che dimostrerebbero come Intel abbia condotto pratiche illegali per escludere AMD dal mercato.

Intel, ovviamente, nega di aver usato tali comportamenti anticoncorrenziali. Anzi si difende, dichiarando che AMD sta cercando di ottenere per via giudiziaria ciò che non è riuscita finora ad ottenere sul mercato, attraverso la vendita dei suoi prodotti.

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