Barcode Battler, il videogioco a codici a barre

Rilasciato nel 1991, il Barcode Battler era stato creato per concorrere contro le leggendarie console portatili come il Sega Game Gear e il Nintendo Game Boy. Ma a differenza di queste classiche console, il Barcode Battler aveva una grafica scarna e un audio estremamente base che rendeva il tutto un incubo per il videogiocatore.

La console impegnava i giocatori in un gioco di lotta rudimentale. Le lotte non erano mostrate come dei personaggi, neanche come dei piccoli pixel, ma come numeri su uno schermo.

L’idea fondamentale era caricare, attraverso il lettore di schede della console, delle schede con dei barcode incluse nella console o i barcode che si possono trovare sui i prodotti di tutti i giorni.

In questo modo il personaggio del videogiocatore veniva aggiunto al combattimento. Per combattere contro un nemico si doveva caricare un altro barcode.

L’idea in Giappone non dispiaceva e in tanti cominciarono a collezionare i barcode per il Barcode Battler e ritagliare quelli contenuti nei normali prodotti che si possono reperire in un supermercato.

Ma il sogno del produttore Epoch CO. non durò a lungo: il prodotto fu importato in Italia dalla Giochi Preziosi, pubblicizzato ma completamente snobbato dal mercato dello stivale e in quello europeo. In effetti chi voleva giocare con dei numeri?

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