iTunes conquista anche i Radiohead

Dopo una lunga reticenza, la band inglese accetta di vendere tutto il proprio catalogo attraverso il music store di Jobs, nonostante i Radiohead non volessero in precedenza accettare la politica di vendita separata di ogni traccia operata dal negozio
Dopo una lunga reticenza, la band inglese accetta di vendere tutto il proprio catalogo attraverso il music store di Jobs, nonostante i Radiohead non volessero in precedenza accettare la politica di vendita separata di ogni traccia operata dal negozio

I Radiohead, simbolo della modernità nella distribuzione musicale, ancora non avevano concesso ad iTunes la possibilità di vendere le tracce dei loro album singolarmente, ma ora anche loro si sono arresi e fanno parte della grande famiglia Apple.

Il punto su cui la band si era impuntata era il fatto che "un album è un album" e non lo si deve frantumare per venderlo. Eppure, dopo gli esperimenti in solitaria e i vari successi, i Radiohead sembrano aver finalmente cambiato idea adeguandosi ad una delle cose più innovative e fondamentali nella distribuzione in rete: l’atomizzazione della musica. Del resto dopo il successo della vendita online di In Rainbows anche smembrato, il loro ultimo album era facile ipotizzare che anche il resto del catalogo l’avrebbe seguito.

Precedentemente, i Radiohead avevano siglato un accordo in esclusiva con 7Digital per la vendita di musica online ma solo nella forma dell’album completo, mentre ora, assieme alla musica, liberano anche alcuni Greatest Hits e i loro video. Tutto chiaramente in formato iTunes Plus cioè DRM free. Impossibile infatti per la band di Tom Yorke concepire una distribuzione vincolata dopo che tanto si sono battuti per affermare il diritto delle banda ad una distribuzione autonoma e il diritto della gente a poter acquistare musica a prezzi ragionevoli e nella forma che più preferiscono.

Rimane dunque solo il catalogo dei Beatles, tra le grandi band britanniche, a non essere disponibile sul music store Apple ora che Radiohead e in precedenza anche i Led Zeppelin sono saliti sul carro. Ma se il catalogo dei quattro di Liverpool non può essere venduto da Jobs per motivi legali, molti sono gli altri artisti che rifiutano la rivoluzione digitale e sono fuori dal negozio musicale più grande d’America. Gente come Garth Brooks (che nonostante sia poco noto da noi ha venduto più dischi di Elvis negli Stati Uniti), Kid Rock, Bob Seger, So Solid Crew e Yazz.

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