Le Cronache dei domini di Narnia

Dopo aver acquistato il dominio narnia.mobi per regalarlo al figlio, una famiglia scozzese è stata citata dalla società C.S. Lewis per riavere indietro il dominio, che ritengono spetti a loro di diritto. La famiglia è pronta alla battaglia legale
Dopo aver acquistato il dominio narnia.mobi per regalarlo al figlio, una famiglia scozzese è stata citata dalla società C.S. Lewis per riavere indietro il dominio, che ritengono spetti a loro di diritto. La famiglia è pronta alla battaglia legale

Dopo aver notato che il dominio narnia.mobi era ancora libero, i due coniugi Saville-Smith hanno deciso di comprarlo per circa 90 Euro in modo da regalare al figlio un indirizzo mail @narnia.mobi per il suo compleanno data l’imminente uscita del nuovo film della saga "Le Cronache di Narnia". Ma non avevano fatto i conti con i detentori del marchio registrato.

Non è la prima volta che una grande azienda si scaglia con una violenza apparentemente ingiustificata contro un piccolo privato in una causa legale che sembra più grande del dovuto. E non è del resto nemmeno la prima volta che ad un grande marchio viene soffiato il dominio che gli spetterebbe di diritto e per avere il quale si vede poi costretto a pagare chi lo ha acquistato prima di lui.

Dato che la famiglia Saville-Smith si è rifiutata di consegnare il dominio acquistato alla C.S. Lewis company, ora si procederà per vie legali. La società ha infatti preparato e consegnato 128 pagine di citazione alla WIPO (World Intellectual Property Organization). La linea di difesa della famiglia dall’altra parte è molto semplice e basilare: essi sostengono, in pratica, di non trarre alcun profitto dall’acquisto e dunque di essere nel pieno diritto di mantenere la proprietà.

«Eravamo stupiti che il dominio fosse ancora libero e l’abbiamo preso per nostro figlio Comrie, che è un grande fan dei libri della saga» spiega Richard Saville-Smith al Guardian: «Probabilmente la gente della C.S. Lewis deve aver realizzato solo a quel punto di esserselo perso e ora lo rivogliono indietro. Cercano di metterci paura con avvocati e cause per convincerci a dargli il regalo di nostro figlio. Ma noi non ci facciamo intimidire e non ci ritiriamo».

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