La paura di perdere tempo fa perdere i laptop

Secondo una recente ricerca, ogni settimana negli aeroporti statunitensi vengono persi la bellezza di 12.000 computer portatili. Una cifra considerevole, che non solo dimostra la crescente diffusione dei dispositivi mobili, ma anche i livelli di distrazione raggiunti da molto membri del genere umano. Nonostante gli sforzi per disseminare le sale di attesa, i check-in, i negozi duty-free e i ristoranti con i laptop, le autorità aeroportuali riescono – in molti casi – a riconsegnare i computer prima che i passeggeri partano con il loro volo.

Nonostante ciò, le percentuali di notebook persi definitivamente in aeroporto sono molto alte, specie negli hub principali del Nord America. Secondo lo studio condotto su un ampio campione di aeroporti, il John F. Kennedy di New York deterrebbe uno dei principali record negativi. Nel solo aeroporto della Grande Mela, infatti, sarebbero circa 1.000 i portatili persi ogni settimana, e solamente il 30% di essi ritroverebbe la strada verso il legittimo proprietario. I restanti computer consumerebbero la loro esistenza nei depositi dell’aeroporto newyorkese, in attesa di una richiesta che spesso non arriva.

L’alto numero di smarrimenti sarebbe, in primo luogo, dovuto alla crescente ansia che assale la maggior parte dei viaggiatori quando si tratta di salire su un aeroplano. La paura di perdere il volo, di subire ritardi o eccessivi controlli al check-in rendono particolarmente nervosi i passeggeri, che a causa di alcune piccole distrazioni abbandonano senza rendersene conto i loro laptop. Il 70% dei viaggiatori dichiara di sentirsi in affanno e di corsa quando si trova in aeroporto e il 60% circa teme di perdere il volo a causa delle lunghe procedure di controllo ai checkpoint.

La paura di perdere il volo e tempo prezioso sembra dunque avere la meglio sul timore di lasciare dati personali, password e tutte le informazioni confidenziali presenti nel proprio portatile in balia del prossimo. L’uso quotidiano del computer spinge spesso le persone a sottovalutare la quantità di dati strettamente personali presenti nella sua memoria, a tal punto da rendere più importante un volo aereo in orario. Si tratta, naturalmente, di un meccanismo inconscio che – complici la fretta e la distrazione – può rivelarsi particolarmente deleterio.

Perdere un computer portatile, specialmente in un ambiente affollato come un aeroporto, significa esporre la nostra vita privata a chiunque. Nel laptop possono infatti risiedere importanti documenti di lavoro, le password di accesso per: i servizi bancari, la lettura della posta elettronica, i login nei social network, i siti di storage online e tanti altri servizi accessibili attraverso una parola d’ordine. Il laptop può poi contenere informazioni su noi stessi e la nostra sfera privata, così come notizie e dati sui nostri parenti e amici, le fotografie di una recente vacanza e magari qualche piccolo segreto accuratamente nascosto.

Insomma, ogni settimana decine di migliaia di persone entrano in un incubo vero e proprio, spesso frutto di una semplice e innocente distrazione, che si può però rivelare fatale. Un bel cordino Kensington collegato al portatile e legato in vita potrebbe forse risolvere il problema. A patto di ricordarsi del piccolo filo in acciaio, scongiurando così disastrose avventure in stile Bungee Jumping per il proprio portatile…

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