Ip v6: cosa accadrà alla nostra connessione domestica?

Secondo le previsioni dell’unione europea entro il 2010 verrà abbandonato lo standard Ipv4 per l’assegnazione degli indirizzi Ip in grado di generare indirizzi ad 32 bit e verrà adottato il moderno Ipv6 caratterizzato da indirizzi a 128 bit.

Questo permetterà di sopperire all’attuale carenza di indirizzi Ip disponibili dovuta all’aumento vertiginoso dell’utenza Internet nell’ultimo decennio, ma cosa occorrerà fare nella pratica per effettuare questo passaggio?
Purtroppo il passaggio non sarà totalmente indolore soprattutto per chi possiede hardware e software datati che non hanno previsto il supporto per il protocollo Ipv6.


Per quanto riguarda router, modem e periferiche di networking che non prevedono l’utilizzo di questo protocollo nel loro firmware (ce ne sono ancora molti in giro fra i quali anche quelli in comodato d’uso dai vari provider) sarà necessario provvedere a un aggiornamento di quest’ultimo oppure, qualora non sia disponibile, ricorrere direttamente all’acquisto di un nuovo prodotto.

Discorso a parte invece per il software: per i sistemi Windows da XP in poi l’ipv6 è supportato nativamente mentre per windows 2000 è stato rilasciato un aggiornamento che risolve il problema. Per le distribuzioni di Linux non dovrebbe essere difficile trovare qualche package per aggiungere la funzionalità (ove non presente) o, alla peggio, si può aggiornare la distribuzione.

In ogni caso al dispetto delle previsioni dell’UE il passaggio non sarà così drastico a causa della oramai capillare diffusione dello standard Ipv4.

Per i dettagli e le modalità con cui questo avverrà sarà necessario attendere nuovi comunicati.

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