Nasce Cuil, l'ennesimo anti-Google

E' da poco online Cuil, un innovativo motore di ricerca nato dall'esperienza di alcuni dei principali ex sviluppatori di Google. Cuil indicizza già 120 miliardi di pagine web e mira a fornire presto risposte maggiormente pertinenti rispetto a big G
E' da poco online Cuil, un innovativo motore di ricerca nato dall'esperienza di alcuni dei principali ex sviluppatori di Google. Cuil indicizza già 120 miliardi di pagine web e mira a fornire presto risposte maggiormente pertinenti rispetto a big G

La grande famiglia dei motori di ricerca online, dominata dall’onnipresente Google, si arricchisce in questi giorni di un nuovo interessante elemento. Dopo una prima fase di test privato, infatti, gli sviluppatori di Cuil hanno rivelato al pubblico la prima versione del loro nuovo motore di ricerca, con il quale sperano di sottrarre una certa quantità di utenti all’ormai affermato e consolidato Google.

In realtà, il progetto per il nuovo search engine sembra essere quasi nato da una delle costole di Mountain View. La protagonista principale dell’implementazione e della nascita di Cuil è infatti Anna Patterson, una delle donne più note nell’ambiente delle ricerche online. Laureata in informatica, Patterson ha collaborato per molti anni con “big G”, rivestendo ruoli di primo piano nel settore dedicato allo sviluppo di soluzioni per la ricerca online. Assieme agli sviluppatori di Google, alcuni anni fa Anna Patterson creò il più grande database mai realizzato fino ad allora per indicizzare la Rete con oltre 12 miliardi di pagine. Nell’ultimo periodo di permanenza a Mountain View, l’esperta informatica si occupò del progetto TeraGoogle e della progettazione di nuove architetture per gli algoritmi del motore di ricerca, implementando alcune nuove soluzioni per il famoso sistema di page rank utilizzato da Google.

Terminata l’esperienza con la grande G, Anna Patterson ha deciso di fondare il nuovo motore di ricerca Cuil con il marito, Tom Costello, e con alcuni sviluppatori provenienti dal grande vivaio di Google. Nonostante sia stato rivelato al pubblico da poche ore, Cuil nasce con una grande ambizione: superare il motore di ricerca di Mountain View per la qualità e la rilevanza dei risultati forniti agli utenti. Un obiettivo di non semplice realizzazione, che guiderà l’implementazione degli algoritmi concepiti per far funzionare Cuil e per indicizzare in un modo innovativo le informazioni presenti in Rete.

Secondo numerosi analisti, il nuovo progetto portato avanti con convinzione da Costello e Patterson potrebbe presto riservare non poche sorprese. La presenza di personaggi noti e molto apprezzati nel settore delle ricerche online potrebbe, infatti, fornire una spinta aggiuntiva per il successo di Cuil rispetto a progetti analoghi, ugualmente interessanti, ma che non annoverano tra i loro sviluppatori personaggi di spicco del settore.

Stando alle prime informazioni, fornite dallo stesso Costello, il nuovo motore di ricerca avrebbe ormai raggiunto il ragguardevole numero di 120 miliardi di pagine indicizzate. Un database molto ampio, che non dovrebbe comunque impensierire Google. Benché Mountain View non abbia mai rivelato la reale entità del proprio indice, secondo alcune indiscrezioni il famoso motore di ricerca avrebbe ormai raggiunto il trilione di URL rilevate. Un dato considerevole, che potrebbe comunque differire dalla reale quantità di pagine web prese in considerazione giornalmente dai crawler di Google.

Cuil potrebbe, però, superare il famoso motore di ricerca nel sistema utilizzato per fornire i risultati agli utenti. Invece di presentare una semplice pagina con un elenco di link, la creatura di Costello e Patterson presenta meno risultati per pagina con brevi sommari, se necessario immagini, e una intera sezione che ordina i risultati per categorie basate sulla semantica, rendendo più semplice l’applicazione di filtri per ottenere risposte maggiormente pertinenti alle query inviate.

L’avventura di Cuil è naturalmente all’inizio, ma le innovazioni apportate e l’entità dei suoi partecipanti potrebbero presto catalizzare l’attenzione sulla piccola startup. La società, infatti, impiega al momento una trentina di persone ed è riuscita a raccogliere una trentina di milioni di dollari per finanziarsi.

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