Microsoft fa l'occhiolino ad Apache

Microsoft continua a lanciare ponti verso l'open source, anche grazie a cospicui finanziamenti. Le recenti collaborazioni su PHP e l'ingresso nella Apache Foundation indirizzano questi sforzi verso un obiettivo ben preciso: il Web
Microsoft continua a lanciare ponti verso l'open source, anche grazie a cospicui finanziamenti. Le recenti collaborazioni su PHP e l'ingresso nella Apache Foundation indirizzano questi sforzi verso un obiettivo ben preciso: il Web

Con una mossa un po’ a sorpresa, Microsoft è entrata con passo deciso tra gli sponsor ufficiali della Apache Software Foundation, fondazione che si occupa principalmente dello sviluppo dell’omonimo Web Server opensource, famoso per essere la “A” delle diffusissime installazioni LAMP (Linux + Apache + MySQL + PHP).

Microsoft ha annunciato la sua adesione al programma di sponsorizzazione di Apache durante la OSCON 2008, la conferenza dedicata all’open source che si è svolta a Portland la scorsa settimana. L’annuncio è avvenuto durante il KeyNote tenuto l’ultimo giorno della conferenza da Sam Ramji, direttore del settore open source di Microsoft. La madre di Windows contribuirà alla fondazione Apache con un assegno di 100.000 dollari all’anno, una cifra che le permette di diventare Platinum Sponsor, affiancandosi a Google e Yahoo.

Ramji ha tenuto a specificare che la sponsorizzazione di Apache da parte di Microsoft non rappresenta un allontanamento di Redmond dalla piattaforma IIS, che continuerà ad essere la principale tecnologia per Web Server adottata nei sistemi Windows, e di cui attualmente è in preparazione la versione 8. L’ingresso nella ASF, piuttosto, è da vedersi come un nuovo capitolo di collaborazione con la fondazione, dopo che già negli ultimi dodici mesi Microsoft ha lavorato ad alcuni progetti portati avanti dalla ASF, come l’Apache Axis2, Jakarta e l’Apache POI (quest’ultimo è un framework Java per l’accesso e la manipolazione dei formati Microsoft).

Ramji ha inoltre parlato degli ulteriori sviluppo della Open Specification Promise, la promessa da parte di Microsoft di aprire alcuni dei suoi formati e protocolli più importanti, con l’impegno a non far valere i propri brevetti, fugando una volta per tutte i dubbi riguardo l’utilizzo di tali formati all’interno di progetti a scopo commerciale. In giugno c’erano già stati alcuni contatti formali tra Ramji e Andy Oliver, creatore del progetto Apache POI, per la concessione da parte di Microsoft dei diritti di utilizzo del formato Open XML, compresa la possibilità di una implementazione parziale (elevato a standard ISO alcuni mesi fa, il formato OOXML è descritto da circa 6000 pagine di specifiche).

Sembra quindi particolarmente vivo l’interesse di Microsoft a proposito dell’utilizzo di tecnologie open source all’interno dei suoi prodotti, soprattutto in ambito Web. Molti sforzi sono stati portati avanti per migliorare il funzionamento del linguaggio PHP sulla piattaforma IIS. Microsoft ha inoltre recentemente collaborato al progetto ADOdb, un set di librerie per PHP dedicate all’accesso a database relazionali, fornendo il supporto nativo al database Microsoft SQL Server.

Nonostante il recente coinvolgimento nell’open source, Microsoft resta particolarmente diffidente nei confronti della General Public License, la licenza ufficiale del progetto GNU e utilizzata per la maggior parte dei software open source. Tutti i software a cui Microsoft ha collaborato ultimamente utilizzano licenze più permissive che lasciano a Redmond la possibilità di inglobarne il codice all’interno di programmi closed source.

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