Facile come mangiare una Apple, anche no

Dopo una ventina di giorni di fuoco, sembrano essere rientrati quasi completamente i problemi con MobileMe, lo sfortunato servizio “cloud” inaugurato da Apple in concomitanza con l’uscita della seconda generazione degli iPhone. Probabilmente sconcertato dalla colossale debacle legata al sistema, nei giorni scorsi Steve Jobs ha imposto ai responsabili del progetto di aggiornare costantemente gli utenti, sullo stato del servizio, attraverso un apposito diario online. Una scelta obbligata, dettata dalla necessità di recuperare un poco di fiducia da parte degli utenti, in larga parte delusi dalle funzioni claudicanti di MobileMe nelle sue prime settimane di vita.

Tuttavia, nonostante il ritorno a una apparente normalità, alcuni malfunzionamenti continuano a persistere. Nel mirino delle critiche è ancora una volta iDisk, il sistema di storage compreso in MobileMe, estremamente lento nelle fasi di upload e download dei file. Le prestazioni medie di iDisk sono ben distanti da quelle presentate nel corso del WWDC e non danno ancora grandi segni di miglioramento né su Mac né su Windows. Già, perché con il nuovo servizio cloud, Apple sta anche cercando di colonizzare gli ambienti Windows, offrendo agli utenti di Microsoft una compatibilità estesa per sincronizzare facilmente la posta elettronica, i calendari e volendo anche i dati del suo servizio di storage. Ma iDisk su Windows Vista sembra proprio soffrire di una pesante sindrome da rigetto.

Intendiamoci, se il sistema di storage su Vista non funziona perfettamente è naturalmente in minima parte anche colpa di Microsoft, ma forse gli sviluppatori di Apple avrebbero potuto spendere qualche minuto in più per rendere maggiormente compatibile iDisk con il sistema operativo di Redmond. Il disco tra le nuvole di Cupertino può essere caricato come “Percorso di rete” su Vista, consentendo agli utenti di navigare all’interno delle sue cartelle e caricare i file come in un comune hard disk del sistema, ma nella maggior parte dei casi a ogni riavvio il sistema operativo perde la risorsa di rete, poiché richiede una specifica autenticazione per essere caricata. Per farla breve: avete il vostro iDisk connesso, riavviate Vista e perdete la connessione con lo storage di Apple e per recuperarla non potete far altro che inserire nuovamente tutti i dati per ricreare il percorso di rete. Una bella scocciatura, che fare?

Una soluzione ufficiale da parte di Apple al problema non sembra essere ancora disponibile, in compenso qualche ingegnoso utente ha riportato una interessante scorciatoia sul forum di MobileMe. Per un paragrafo, e uno solo, trasformo dunque questo blog in uno di quei siti web iperattivi che quotidianamente sciorinano consigli del tipo “trasforma Windows in Leopard”, “rendi il tuo PC una macchinetta per il caffè”, “manda email anonime ai tuoi contatti fingendoti Topo Gigio” e via discorrendo. Ecco cosa consiglia l’utente per recuperare automaticamente la connessione con iDisk su Vista:

  • aprire "blocco note";
  • inserire la stringa
    net use K: "\idisk.me.comUSERNAME" PASSWORD /USER:"USERNAME" /Persistent:NO
  • la lettera "K" identifica il nome che verrà attribuito al drive, ovvero ad iDisk sul vostro computer;
  • salvare il file con un nome qualsiasi e l’estensione ".bat";
  • inserire il file appena creato in una cartella a scelta;
  • creare un collegamento al file e posizionarlo nella cartella "esecuzione automatica" del menu di avvio.

Il sistema non è propriamente semplice quanto mangiare una mela, e contraddice almeno un poco il “make it easy” tipico di Apple, ma almeno funziona. La cosa che mi lascia maggiormente perplesso, però, è che il file “.bat” in questione contiene in chiaro la username e la password necessarie per accedere a tutti i servizi di MobileMe, posta elettronica compresa. L’eventualità è naturalmente remota, ma che cosa potrebbe accadere se un utente malintenzionato entrasse in possesso di quel file, sfruttando magari l’inesperienza degli utenti meno navigati? Ma soprattutto, a che cosa serve caricare iDisk sul proprio PC se poi per compiere un singolo upload di pochi kb occorrono interminabili minuti?

Per finire, due piccole curiosità sempre in tema.

Uno. Che iDisk sia negato per Vista lo si nota anche da un interessante particolare: l’OS di Windows legge la dimensione del disco rigido fisicamente allocato nella server farm di Apple e non la reale quantità di storage consentita ad ogni singolo utente (10 Gb)…

Due. Il marasma probabilmente regna ancora sovrano intorno a MobileMe: avevo richiesto assistenza per un problema con il servizio di email, invece di rispondermi entro le canoniche 48 ore, ci hanno messo 12 giorni per rispondermi. La mail conteneva solo le scuse per il ritardo nella risposta e nessun consiglio per risolvere il problema da me segnalato.

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