Nuovi telefoni nel nome di LiMo

La Linux Mobile Foundation (LiMo) continua ad attirare consensi e presenta nuovi telefonini in salsa Linux, cercando di prendere quanto più vantaggio in attesa del tanto discusso Android di Google
La Linux Mobile Foundation (LiMo) continua ad attirare consensi e presenta nuovi telefonini in salsa Linux, cercando di prendere quanto più vantaggio in attesa del tanto discusso Android di Google

La LiMo Foundation ha allungato la lista di smartphone equipaggiati con la sua piattaforma Linux. Sono otto i telefoni cellulari introdotti negli ultimi mesi. I nuovi modelli si indirizzano principalmente al mercato asiatico (come i Panasonic P906i e P706iμ, e i NEC N906i, N906iμ, N906iL e N706i) e sono telefoni di terza generazione FOMA, non compatibili con l’UMTS. Motorola invece ha presentato due nuovi telefoni Edge/GPRS destinati al mercato occidentale. Si tratta del Motozine ZN5, dotato di fotocamera da 5MPx on Flash e ottiche Kodak, e dell’atteso EM30 ultimo nato della famiglia ROKR destinata all’utilizzo multimediale.

Salgono così a 22 gli smartphone all’attivo per LiMo, che rinfoltisce anche l’elenco dei membri della fondazione. A popolare le schiere dell’associazione nata per proporre una piattaforma standard basata su Linux e libera dallo scacco dei brevetti, sono arrivate società del calibro di VirtualLogix, PacketVideo Corporation, Telecom Italia e Freescale Semiconductor. A completare la lista delle nuove undici società Cellon, Esmertec, Longcheer Holdings, MIZI Research, Movial Corporation, SK Innoance e ZTE Corporation. Molti dei nuovi arrivi sono in realtà la formalizzazione delle migrazioni dal defunto consorzio LiPS, che è ufficialmente confluito in LiMo poco più di un mese fa.

Le nuove società non mancheranno di dare a LiMo una direzione più occidentale: fino ad ora la maggior parte dei terminale basati sullo standard proposto dalla fondazione sono stati progettati e dedicati esclusivamente al mercato asiatico, in cui NTT DoCoMo, che è per l’appunto uno dei principali sostenitori di LiMo, ha posizione dominante grazie alla massiccia presenza in Giappone e alle partecipazioni in società di Taiwan, Corea del Sud e Hong Kong. Proprio NTT DoCoMo, nel comunicato ufficiale, ha voluto dare il benvenuto ai nuovi membri della fondazione, auspicando che le nuove risorse siano un passo in avanti verso l’unificazione dell’ecosistema mobile: «Il vasto coinvolgimento industriale in LiMo sottolinea il fatto che LiMo offre un’opportunità equa, aperta e trasparente per le società già affermate e per i volti nuovi del mercato, di guidare e formare l’innovazione all’interno della piattaforma LiMo».

Anche Telecom Italia sembra puntare molto sul momento di popolarità che la fondazione sta vivendo: «Telecom Italia confida molto nelle opportunità offerte dalla partecipazione nella LiMo Foundation. LiMo si è guadagnata una posizione di favore, grazie a rilasci concreti e puntuali della sua piattaforma, a varie ondate di specifiche e di nuovi terminali, oltre ai consistenti arrivi di nuovi membri. La convergenza della varie soluzioni sta sbloccando l’innovazione del settore mobile, e LiMo ci fornisce una grande opportunità di influenzare la direzione dell’industria».

La fondazione sta lavorando alla versione 2.0 delle specifiche della sua platform: le novità principali riguarderanno l’integrazione con il web e ulteriori capacità multimediali, proponendo ora in concreto quello che l’attesissimo Android ha finora solo promesso. Alcuni dei nuovi terminali già integrano le novità, e permettono a LiMo di trarre ulteriore vantaggio dai ritardi che Android sta accumulando e che hanno portato la Open Handset Alliance a posticipare i primi terminali almeno a fine 2008.

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