Il Gelosino, registratore magnetico dell'Italia anni '60

Prodotti dall’italiana Geloso, questi magnetofoni presero rapidamente il nome di Gelosino date le ridotte misure (circa 30 cm di lunghezza per 20 cm di larghezza per 15 cm di altezza).

Fu il primo strumento per la registrazione su nastro magnetico che tutte le famiglie italiane potevano permettersi.

Messo in vendita negli anni ’60 ebbe un rapido successo sia per la sua semplicità che per l’oculata campagna pubblicitaria avviata dal patron “Jhon Geloso”.

Venne ampiamente pubblicizzato come strumento per l’aiuto didattico e per lo svago. Anche su “Topolino” apparvero delle pubblicità che indicavano il Gelosino come un ottimo strumento per aiutare i figli nell’apprendimento, infatti veniva utilizzato per registrare le lezioni e poi riascoltarle comodamente a casa.

Costava 45.000 lire, era venduto con una pratica valigetta di cartone duro ricoperta di plastica che permetteva di trasportarlo ovunque. Le prime versioni erano in plastica color crema, aveva quattro pulsanti colorati per le funzioni operative e due rotelle per accensione e volume del suono e registrazione.

La bobina lunga circa 120 centimetri permetteva una registrazione di almeno un’ora e mezza. Purtroppo il nastro magnetico era molto sottile e andava facilmente incontro a rotture e deterioramento. Ma le bobine potevano anche essere riparate in caso di rottura con dello scotch. Funzionava solo con la corrente elettrica, e il microfono era posizionato vicino agli speaker.

Con le versioni successive furono introdotti microfoni esterni, un dispositivo a pedale per la battitura a macchina e anche un microfono camuffato da portapenne.

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