Quanto è influente la blogosfera?

Technorati ha fornito gli ultimi dati sullo "stato della blogosfera". Dalla ricerca emerge come un blogger dedichi circa 10 ore la settimana al proprio weblog, che spesso diviene una buona fonte di guadagno. Cresce la fiducia degli old media nei blogger
Technorati ha fornito gli ultimi dati sullo "stato della blogosfera". Dalla ricerca emerge come un blogger dedichi circa 10 ore la settimana al proprio weblog, che spesso diviene una buona fonte di guadagno. Cresce la fiducia degli old media nei blogger

Technorati ha da poco concluso “State of the Blogosphere” con nuovi interessanti dati sull’andamento dei blog che ormai popolano la Rete indicizzati dal suo aggregatore. Le nuove informazioni si unisco ai report rilasciati nel corso degli ultimi giorni e tesi a fornire un profilo dei blogger maggiormente attivi in Internet e le motivazioni e i canali attraverso i quali diffondono le loro opinioni e mantengono viva la discussione online. L’analisi sullo stato della blogosfera si colloca idealmente in continuità con il recente rapporto della società Universal McCann, pubblicato la settimana scorsa, teso a evidenziare il profondo cambiamento avvenuto nella costruzione delle opinioni online, processo ora sempre più dipendente dai contenuti veicolati dai blog.

Stando ai nuovi dati forniti da Technorati, un blogger su quattro dedica circa 10 ore ogni settimana alla creazione di contenuti per il suo spazio online. Il 50% degli utenti, invece, impiega mediamente 4 ore del proprio tempo libero per aggiornare il proprio blog, il 15% meno di un’ora e il 24% più di 10 ore con punte che superano anche le 20 ore nel corso dell’intera settimana. Oltre alla produzione dei nuovi contenuti, parte del tempo viene naturalmente impiegata per la manutenzione del proprio spazio web, condizione inevitabile per mantenere visibili e facilmente accessibili le pagine prodotte. Il 78% del campione intervistato da Technorati dichiara di provvedere in completa autonomia alla configurazione del blog, il 13% fa affidamento sulle informazioni che può ritrovare online o sull’aiuto gratuito degli amici, mentre il restante 9% preferisce fare riferimento ai professionisti (si tratta generalmente di società o personaggi di spicco come celebrità e politici).

Il sistema utilizzato da Technorati per determinare l’autorevolezza di un blog riflette alcuni interessanti dettagli sulla blogosfera. I blog con un’alta autorevolezza sono generalmente aggiornati con maggiore frequenza, anche con 10 post al giorno, mentre i weblog con minore “authority” e non appartenenti ai primi 100 della classifica includono al massimo 4 nuovi contenuti al giorni. Occorre comunque sottolineare che buona parte dei blog compresi nelle prime 100 posizioni di Technorati sono gestiti a livello professionale, spesso grazie alla collaborazione di un alto numero di blogger.

Technorati significa anche “Tag”, ovvero le parole con le quali i blogger etichettano i loro post per renderli rintracciabili più facilmente all’interno del famoso aggregatore. Stando alla ricerca svolta dal portale, i blogger con una maggiore autorevolezza sono generalmente più inclini a utilizzare i Tag con termini pertinenti e meno generici, che comunque continuano ad essere i più utilizzati. Nel mese di giugno, per esempio, i tag maggiormente utilizzati sono stati: news, music, video, internet, blog, politics, life, business, videos e movies.

Mantenere un blog significa anche fornire ai propri lettori una serie di strumenti per interagire. La funzione maggiormente utilizzata interessa il sistema per lasciare un proprio commento ai post, seguono poi la suddivisione in archivi e categorie, sistemi di segnalazione del testo sugli aggregatori di notizie e gli strumenti per la ricerca dei contenuti attraverso parole chiave.

Fornire gli strumenti di interazione, visitare gli altri blog e segnalare i propri contenuti nei social network e nei siti di bookmarking, consente di aumentare sensibilmente le visite sul proprio weblog e di conseguenza le possibilità di trarne anche un profitto economico. Molti blogger pubblicano sul loro spazio web annunci pubblicitari per rendere redditizia la loro attività online. La maggior parte (69%) dichiara di utilizzare sistemi di annunci contestuali con pagamento per ogni click effettuato dai lettori, mentre circa un terzo (35%) preferisce utilizzare i programmi di affiliazione che prevedono il pagamento di una percentuale sugli acquisti effettuati dagli utenti. Il 19% negozia direttamente con l’inserzionista cifre e modalità per la pubblicazione degli annunci pubblicitari, mentre l’8% scrive alcuni post promozionali a pagamento.

Stando alle informazioni fornite da Technorati, un blogger statunitense riesce mediamente a raccogliere fino a 5mila dollari all’anno grazie agli annunci pubblicitari sul suo blog, un europeo ne raccoglie 9mila e un asiatico circa 7.500. I dati tengono in considerazione anche i guadagni massimi annuali dichiarati dai blogger: 350.000 dollari per gli statunitensi, 324.000 per gli europei e 250.000 per gli asiatici. La differenza della rendita dei blog nelle tre aree geografiche è principalmente dettata dalle metodologie di fruizione della Rete, dai contenuti ricercati dagli utenti e dal ricavo medio per click fornito dalle società di advertising ai blogger.

L’entità dei CPM (Cost per impression) varia infatti sensibilmente a seconda dell’area geografica, come dimostrano chiaramente i dati forniti dall’analisi di Technorati. Negli Stati Uniti i CPM oscillano tra 1,20 e 4,20 dollari, nei paesi asiatici tra 1,30 e 6,21 dollari, mentre nel vecchio continente il dato scende all’intervallo tra 0,55 e 3,31 dollari. Tra i blogger che guadagnano maggiormente, il 10% dichiara di guadagnare mediamente 19mila dollari all’anno grazie alle attività online. Circa i tre quarti di questo gruppo è costituito da blogger molto conosciuti, generalmente di sesso maschile e professionisti. Il 42% dichiara di avere una attività autonoma, dato molto alto rispetto alla media complessiva della blogosfera (22%).

Come ha evidenziato anche la recente ricerca di McCann Universal, il report di Technorati dimostra come i marchi e i prodotti di consumo stiano diventando uno dei principali argomenti di discussione nella blogosfera. Il 37% dei blogger intervistati ha dichirato di scrivere frequentemente degli interventi su nuovi prodotti o su marchi famosi, dato che va a sommarsi al 45% del campione statistico che dichiara di occuparsene, ma occasionalmente. Per le società i blogger stanno diventando una risorsa molto importante per diffondere, attraverso il meccanismo del passaparola, i loro nuovi prodotti o rinforzare la loro immagine.

Anche il rapporto tra i mezzi di comunicazione tradizionali e la Rete sta sensibilmente cambiando, e i blogger costituiscono una sorta di avanguardia in questo processo di rinnovamento delle abitudini. Il rapporto di Technorati evidenzia come i blogger statunitensi passino ormai il doppio del tempo online rispetto all’americano medio adulto, con una età compresa tra i 18 e i 49 anni. Il tempo speso dinanzi alla televisione è in costante calo per i blogger, 8 ore la settimana, mentre rimane molto alto per il gruppo di controllo identificato da Techronati, 24 ore di televisione ogni settimana. Molto basso anche l’ascolto della radio: 4 ore per i blogger, 14 per l’adulto medio americano. Le differenze si assottigliano nel caso di altri media come quotidiani e riviste. Il crescente utilizzo della Rete e delle informazioni veicolate dai blog sta contribuendo non solo a una crescita della frequentazione online, ma anche a un nuovo atteggiamento da parte dei mezzi di comunicazione nei confronti dei blogger.

Tale dinamica è favorita dalla percezione dell’autorevolezza dei blog da parte dei media tradizionali. Numerosi weblog sono ormai ritenuti fonti affidabili di informazione, tali da essere sempre più sfruttati, consultati e citati dagli old media. Una tendenza in costante crescita, che sembra ormai indicare chiaramente il futuro nei rapporti tra la comunicazione tradizionale e generalizzata e quella maggiormente personalizzata online.

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