AMD si divide per creare Foundry Company

AMD, famosissima azienda che produce processori, si fa in due per tornare ai livelli che le competono (quindi a fare concorrenza alla rivale Intel).

L’azienda sarà suddivisa in due comparti: il primo continuerà ad essere AMD e produrrà processori, il secondo sarà la costola nascente, si chiamerà “Foundry Company“, produrrà chip (tanto per AMD quanto per altri competitor) e si farà carico di gran parte dei debiti derivanti dalla casa madre.

L’operazione permetterà anche di avere, fin da subito, una disponibilità di 6 miliardi di dollari provenienti dalla Mubadala di Abu Dhabi. La nuova nata sarà parte sia di AMD che di ATIC (Advanced Technology Investment Co) che quindi permetterà a Mubadala di far salire la propria parte al 19,3%.

Da parte sua AMD, con questa mossa, spera di riuscire a sanare i debiti e “galleggiare” in questo momento in cui i mercati principali sono in crisi. La speranza è quella di riuscire a mettere in piedi nuovamente una società stabile con solide fondamenti in modo da tornare competitiva nei mercati che contano e recuperare il gap acquisito negli ultimi anni nei confronti di Intel.

La nuova nata, la Foundry Company, con la possibilità di vendere le proprie produzioni all’esterno, dovrebbe riuscire nell’intento di sanare il grosso debito con cui parte nel medio/lungo periodo.

In un momento come questo, in cui il mercato finanziario subisce continuamente brusche frenate e crolli vertiginosi, quella di AMD appare una scelta azzeccata per riuscire a recuperare terreno e rilanciarsi; ma sarà veramente così? Riuscirà veramente la nuova Foundry Company a recuperare il debito di partenza?

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