La crisi non tocca IBM, sarà vero?

Giovedì, in una giornata da dimenticare per quasi tutte le altre principali concorrenti, IBM non solo è riuscita a limitare i danni in sede di negoziazione borsistica, ma è riuscita a guadagnare quasi il 7% nell’after-hours dopo aver dichiarato che i profitti dell’anno verranno conseguiti come da copione nonostante l’impatto della crisi finanziaria.

Le ultime previsioni di redditività di IBM sembrano quindi esser state confermate. La società dovrebbe ottenere profitti netti piuttosto elevati, con un dato pari a 8,75 dollari più volte ribadito con convinzione, soprattutto dopo i risultati dell’ultimo trimestre, che segnalavano utili per azione in aumento di oltre 2 dollari.

Ma quali sono i segreti di IBM, e quali le determinanti che hanno potuto permettere alla compagnia di reggere la crisi internazionale? Secondo gli analisti, IBM deve gran parte del suo successo nell’anno fiscale ai mercati emergenti, e alle forniture a lungo termine da anni siglate e rinnovate con continuità nell’ambito dell’industria dei servizi finanziari, e non solo.

Tuttavia qualche dubbio sulla solidità di IBM rimane. Il titolo quest’anno ha perso il 16% alla Nyse, in concomitanza con una lieve crescita dei ricavi (+ 5% nell’ultimo trimestre) e con una serie di nuove iniziative commerciali nei nuovi Paesi emergenti africani. Certo è che la situazione del settore e del mercato non è delle migliori, e questo rende difficile poter compiere valutazioni attente circa l’effettiva consistenza della realizzazione dei piani industriali di IBM.

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