Europeana, la biblioteca europea online

Tra i 2 e i 3 milioni di libri consultabili liberamente e altri 10 milioni da catalogare entro il 2010. Il progetto europeo per una grande biblioteca virtuale è ora in rete ma permangono limiti di copyright per le opere non ancora di pubblico dominio
Tra i 2 e i 3 milioni di libri consultabili liberamente e altri 10 milioni da catalogare entro il 2010. Il progetto europeo per una grande biblioteca virtuale è ora in rete ma permangono limiti di copyright per le opere non ancora di pubblico dominio

È da alcune ore online Europeana, la grande biblioteca europea, un progetto dell’Unione che mira ad arrivare laddove altre idee, come il motore di ricerca tutto europeo (Quaero), non sono mai arrivate: fino in fondo.

L’obiettivo preposto è quello di catalogare tutta la cultura e metterla a disposizione di tutti: il rivale è Google Library, additato (adesso solo indirettamente rispetto a quanto fatto in passato da altri) paventando il rischio che diventi l’unico gestore delle informazioni e della cultura. L’Europa infatti da tempo teme una gestione non-europea, o ancora peggio non-occidentale, dell’accesso alle informazioni (cosa per certi versi ancor più fondamentale delle informazioni stesse, perchè in grado di deviarne usi ed interpretazioni).

Cosi è partito il progetto Europeana, finanziato con 2,5 milioni di euro e dotato al momento di 2 milioni di libri disponibili in un numero di lingue destinato a superare la ventina di unità (il progetto iniziale prevede però un periodo di prova in francese, inglese e tedesco). Quello che è sicuro invece è che ancora non ci si è mossi approfonditamente sul fronte del diritto d’autore. Il problema fondamentale per iniziative simili infatti sta nel riuscire a trovare accordi o gestire i molti problemi legati ai libri e in generale alle opere meno vecchie di 70 anni, quelle cioè che ancora non sono di pubblico dominio. Al momento, infatti, i 2 milioni di libri catalogati da Europeana sono opere fondamentali che vanno dalla Divina Commedia alle registrazioni di Beethoven, fino alla Magna Charta britannica: nulla che sia in qualche modo sottoposto a copyright.

Al fine di escogitare un modo per aggirare il problema, l’UE ha dato il via al progetto Arrow (Accessible Register of Rights information and Orphan Works towards Europeana) il cui scopo è quello di studiare il problema dei diritti d’autore in modo da consentire la libera circolazione delle opere senza incorrere nell’illegalità.

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