I colossi dell'IT sono tutti tra le "nuvole"

È tempo di reagire alla crisi economica finanziaria. È tempo di recuperare un po’ di sano ottimismo. È importante non fermarsi, cercare soluzioni alternative per crescere a dispetto di un’economia paralizzata e terrorizzata dalla sua stessa instabilità.

Una missione impossibile? Certamente no per colossi come IBM, Microsoft, Google, Yahoo che possiedono le risorse finanziarie necessarie ma probabile anche per le realtà più piccole con soluzioni di outsourcing.

La direzione presa dalle grandi società tecnologiche punta dritto ad una nuova dimensione dei personal computer, il cloud computing. Un termine che da circa un anno a questa parte è entrato tra il top delle ricerche Web.

Ma cos’è il cloud computing? Quali sono i vantaggi per un’azienda che decide di abbracciare questo approccio?

Il cloud è un approccio che consente di elaborare e archiviare i dati non più in locale ma in remoto.

In poche parole questo significa che l’azienda non deve farsi carico di avere un CED (una sala server) dove emettere i dati e le proprie applicazioni ma può utilizzare degli spazi virtuali (le c.d. nuvole) che fisicamente possono trovarsi ovunque, ad Honk Kong, a New York o nella stanza accanto.

Questo si traduce nella possibilità di gestire il proprio lavoro da qualunque postazione, con un risparmio sui costi di notevole entità.

Come per ogni novità c’è poi una minoranza scettica che parla dei rischi riguardanti la perdita di controllo sui dati sensibili che chiunque si affida a queste nuove tecnologie potrebbe correre mettendo i propri dati “nelle mani di terzi”.

Una formula, quella del cloud computing, del tutto nuova che porta con sé un nuovo modello di lavoro. Dal punto di vista dei dipendenti è aperta la strada verso la possibilità di ottimizzare il proprio tempo e di organizzare il proprio lavoro secondo le proprie esigenze.

Voi cosa ne pensate?

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