Il Governo combatte l'anoressia online

Il Governo lancia Timshel.it, uno spazio online per contrastare i comportamenti alimentari scorretti che possono portare all'anoressia. Intanto, si auspica un nuovo quadro normativo per contrastare la proliferazione di siti a favore dell'anoressia sul Web
Il Governo lancia Timshel.it, uno spazio online per contrastare i comportamenti alimentari scorretti che possono portare all'anoressia. Intanto, si auspica un nuovo quadro normativo per contrastare la proliferazione di siti a favore dell'anoressia sul Web

Con il motto “Chi si ama ci segua”, il governo italiano ha da poco lanciato un nuovo portale per contrastare i fenomeni legati ai disturbi del comportamento alimentare. Attraverso le sue pagine, il sito informerà ragazzi e adolescenti sugli stili di vita sani, offrendo soluzioni e un primo aiuto per chi soffre di disturbi come anoressia, bulimia, obesità psicogena e altri disordini alimentari. Un impegno attivo da parte del Governo per combattere fenomeni che ormai interessano circa il 5% della popolazione di età compresa tra i 13 e i 35 anni.

Seguendo l’inevitabile evoluzione della tecnologia e le opportunità offerte da Internet, nel corso degli ultimi anni la promozione di documenti e pubblicazioni a favore dell’anoressia è sempre più veicolata dal Web. Stando alle ultime stime, sarebbero ormai circa 300mila i siti pro anoressia in Italia, luogo virtuale di ritrovo di numerosi utenti giovani che faticano ad accettare la loro condizione fisica e si spingono spesso verso forme di magrezza patologiche. Il portale del Governo, Timshel.it, parte proprio da questo presupposto, offrendo direttamente online un’alternativa seria e affidabile per abbandonare stili di vita e comportamenti legati all’alimentazione deleteri per la propria salute.

«È proprio per questo motivo, e non per una forma di giovanilismo o di modernità, che abbiamo pensato di lanciare un sito che offra un’alternativa a tutte le persone che soffrono di questa malattia, oggi oltre tre milioni nel nostro Paese» ha dichiarato Giorgia Meloni, ministro per le politiche giovanili. La responsabile del dicastero dei giovani ha poi sottolineato come il fenomeno interessi una percentuale crescente della popolazione, che spesso utilizza la Rete per ottenere informazioni sulle decine di migliaia di siti web che promuovono forme alimentari scorrette che infine portano all’anoressia.

In tal senso, Internet non si configura comunque come la causa del problema, ma come un mero mezzo per veicolare dati e consigli sui metodi per raggiungere una magrezza eccessiva, che va a integrare il passaparola al di qua dello schermo dei soggetti interessati. Timshel.it affronta il delicato passaggio dell’aiuto per uscire da stili alimentari scorretti e pericolosi per la salute, ma in assenza di un quadro normativo efficace per perseguire chi veicola informazioni a favore dell’anoressia.

La necessità di una legge tesa a combattere la proliferazione di siti online pro-ana è stata sottolineata dallo stesso ministro Giorgia Meloni, che ha ricordato come altri paesi si siano già mossi in tale direzione, promuovendo nuove soluzioni per imporre la chiusura degli spazi web a favore dell’anoressia e perseguirne gli amministratori. Il modello da seguire potrebbe essere impostato sulla soluzione adottata nell’aprile scorso dal governo francese. I gestori di siti pro-ana d’oltralpe rischiano ora due anni di carcere e pene pecuniarie fino a 30.000 Euro. Un nuovo provvedimento per contrastare il fenomeno, in combinata con il supporto fornito attraverso Timshel.it, potrebbe costituire una valida piattaforma per disincentivare il fenomeno.

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