Chrome apre alle estensioni

Il browser di Google potrebbe presto diventare compatibile con le estensioni prodotte da terze parti. A rivelarlo è uno sviluppatore di Mountain View che ha da poco pubblicato un documento per avviare l'implementazione di una piattaforma per i plugin
Il browser di Google potrebbe presto diventare compatibile con le estensioni prodotte da terze parti. A rivelarlo è uno sviluppatore di Mountain View che ha da poco pubblicato un documento per avviare l'implementazione di una piattaforma per i plugin

A distanza di circa tre mesi dal suo rilascio, trapelano nuove indiscrezioni sulle prossime evoluzioni di Chrome, il primo browser sviluppato dal colosso delle ricerche online Google. Stando alle prime informazioni, l’applicativo sarà presto in grado di supportare estensioni aggiuntive, consentendo così agli utenti di effettuare le personalizzazioni che maggiormente desiderano, sulla scia di quanto già offerto da Firefox, il browser di Mozilla. La nuova apertura verso le funzionalità aggiuntive sembra tradire, almeno in parte, la filosofia con cui era stato concepito Chrome, ma potrebbe consentire a Google di affermare con maggiore incisività il suo prodotto nell’agguerrito settore dei browser.

Nato principalmente per offrire una navigazione rapida, ed estremamente semplificata, e per fornire massimo supporto alle applicazioni online fornite da Google, Chrome potrebbe dunque diventare maggiormente flessibile per soddisfare le esigenze degli utenti più avanzati, abituati alle innumerevoli possibilità offerte dai plugin di Firefox. Aaron Boodman, programmatore di Mountain View e ultimamente impegnato nello studio di nuove soluzioni per Chromium, progetto da cui deriva Chrome, ha confidato sul proprio blog di essere al lavoro per rendere compatibile il browser con estensioni prodotte da terze parti. L’intervento di Boodman rimanda a un documento recentemente inserito nell’area di sviluppo di Chromium dall’esplicativo titolo “Extensions”.

Secondo il documento, la scelta di aprire il progetto alle estensioni sarebbe stato dettato da alcune necessità. In primo luogo, l’aggiunta dei plugin di terze parti potrebbe rendere più appetibile il browser per chi ha la necessità di funzioni maggiormente avanzate per la navigazione online, così come potrebbe costituire un buon incentivo per la migrazione degli utenti abituati ai browser compatibili con le estensioni (leggi Firefox). Infine, Chrome potrebbe essere distribuito in particolari edizioni in bundle con specifiche società partner, rendendo così maggiormente appetibile l’applicativo anche nel comparto business.

La pagina inserita nell’area di sviluppo online di Chromium contiene poi una dettagliata serie di indicazioni su come dovrebbe essere il nuovo sistema di supporto per le estensioni. Per gli sviluppatori del progetto, l’utilizzo delle risorse già esistenti dovrebbe essere preponderante sulla creazione di nuove API. Un sistema all’insegna della semplicità, dunque, da riflettere anche nelle procedure di installazione e rimozione delle nuove estensioni, possibilmente leggere e poco esigenti dal punto di vista delle risorse di calcolo.

Il documento auspica una infrastruttura di sviluppo univoca e in grado di condividere le funzioni essenziali come l’aggiornamento automatico del browser e la gestione della sicurezza. Previsti, inoltre, uno stretto controllo sulle estensioni prodotte e la possibilità di bandire i plugin eccessivamente esosi o in grado di compromettere funzionamento e stabilità del browser. Infine, gli sviluppatori sarebbero intenzionati a creare un sistema di estensioni in grado di essere compatibile sia con Chromium che con la distribuzione “di massa” Chrome.

Un impegno non indifferente, che potrebbe però consentire al browser di Google di acquisire rapidamente nuove funzionalità e un miglior appeal nei confronti degli utenti. Strappare Chrome dall’attuale fetta di mercato dell’1% non sarà comunque semplice e richiederà una strategia spalmata sul lungo periodo, tesa a integrare alcune funzionalità delle nuove estensioni con i servizi Web già offerti da Google. Una convergenza che potrebbe rendere Chrome uno strumento utile e veloce, davvero in grado di confrontarsi con i consolidati Internet Explorer e Firefox.

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