Il mouse compie quarant'anni

Chi non conosce il mouse? Assieme alla tastiera è il dispositivo di input per eccellenza ed è di fatto indispensabile per usare facilmente e rapidamente i sistemi operativi a finestre.

Oggi si festeggiano i 40 anni dalla sua comparsa, una strada lungo la quale è cambiato profondamente adattandosi alle esigenze degli utenti.

Sull’origine del suo nome ci sono varie teorie: i più pensano che il nome derivi dalla sua “somiglianza” con un topo stilizzato; altri pensano invece che “mouse” sia in realtà l’acronimo di “Manually Operated User Selection Equipment” o di “Machine Operator’s Unique Spotting Equipment”.

Il primo prototipo di mouse fu realizzato nel 1964 presso la SRI Technology da Doug Engelbart, ma la prima presentazione ufficiale (con tanto di dimostrazione multimediale di 90 minuti al Fall Joint Computer Conference di San Francisco) fu realizzata nel 1968.

Nel 1972 Bill English (un dipendente della Xerox) realizzò un piccolo case di plastica con una sfera in grado di registrare movimenti in tutte le direzioni; era nato il primo mouse utilizzabile al fianco di un computer.

Da allora rimase nell’ombra finché Steve Jobs non lo notò in una dimostrazione alla Xerox e decise di adottarlo per il lancio di Lisa (il suo primo personal computer con mouse monotasto).

Il mouse era infatti il complemento perfetto alla interfaccia grafica a finestre che Apple stava sviluppando. L’interfaccia grafica e il mouse furono una vera rivoluzione nel mondo dei computer (soprattutto nel campo della grafica e del desktop publishing) e furono adottati appena possibile anche nel mondo dei PC in seguito all’uscita di Windows.

Grazie alla sua enorme diffusione, il mouse fu modificato e migliorato molte volte dai vari produttori fino a creare una vera e propria gamma di prodotti per tutte le esigenze e tutte le fasce di prezzo.

Mentre nel mondo dei PC aumentavano rapidamente il numero di tasti e veniva integrata la rotella di scorrimento, su Mac la Apple continuava a includere un mouse monotasto sufficiente a controllare l’interfaccia del Mac, ma non adatto all’uso con software e videogiochi realizzati anche per Win.

Con l’uscita dell’iMac, Apple adottò la porta USB per i suoi dispositivi di input e rielaborò profondamente il design del mouse venduto assieme al Mac; il risultato non fu però apprezzato dagli utenti che ritenevano il nuovo modello troppo piccolo e tondeggiante.

Apple decise quindi di passare a un design più ergonomico, senza abbandonare però un design che fosse il segno distintivo rispetto ai prodotti di altre case produttrici.

Alla fine degli anni ’80 furono presentati i primi modelli a LED in grado di aumentare la rapidità e la precisione del puntamento eliminando la necessità del tappetino e delle periodiche pulizie della pallina, tuttavia questa tecnologia si diffuse lentamente per l’alto costo dei dispositivi che ne facevano uso.

Nel 2005 Apple abbandonò l’idea del mouse mono-tasto introducendo il Mighty Mouse. Il nuovo modello, oltre a 4 tasti, portava con sé anche una novità molto interessante: una sferetta per scrollare sia verticalmente che orizzontalmente.

Oggi sono disponibili mouse senza fili, colorati, con la rotella di scorrimento e numerosi pulsanti programmabili.

Apple vende anche un modello di Mighty Mouse senza fili. Oggi però stiamo assistendo a una rapida evoluzione dell’interfaccia di iPhone e siamo vicini a una svolta.

Con l’introduzione e l’enorme successo del multitouch si apre infatti una grossa incognita su quelle che saranno le periferiche di input più utilizzate nel prossimo futuro anche sui Mac.

Apple ha già registrato dei brevetti in questo senso e sembra che l’arrivo di un mouse multitouch sia solo una questione di tempo.

Analogamente le tecnologie usate in altri prodotti come il wiimote del Wii di Nintendo descrivono un ulteriore possibile futuro dei sistemi di puntamento su un grande numero di dispositivi anche profondamente diversi tra loro.

Tuttavia il futuro del mouse non è realmente messo in discussione. I nuovi tipi di interfaccia potranno sicuramente rubare spazi al “topo” ma (come oggi la tastiera è ancora utilissima) anche nel futuro, molto probabilmente, ci sarà ancora spazio per mouse sempre più comodi e intuitivi.

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