iPlayer si apre agli altri canali

La piattaforma on demand della BBC non sarà più un'esclusiva, altre emittenti potranno replicarne design e funzionamento come parte di un accordo siglato dall'emittente pubblica per aiutare gli altri canali ad effettuare il passaggio al digitale
La piattaforma on demand della BBC non sarà più un'esclusiva, altre emittenti potranno replicarne design e funzionamento come parte di un accordo siglato dall'emittente pubblica per aiutare gli altri canali ad effettuare il passaggio al digitale

iPlayer, la piattaforma on demand sulla quale la BBC rimanda in rete i propri contenuti, si aprirà ad altri broadcasters britannici (ITV e Channel 4) come parte di un accordo che la tv pubblica ha siglato con l’obiettivo di aiutare le altre emittenti ad effettuare il passaggio al digitale.

Già al momento la BBC permette libero accesso alle frequenze via etere a ITV, Channel 4 e Five in cambio della produzione di trasmissioni di servizio pubblico ma dal 2012, quando le trasmissioni via etere saranno chiuse, tale accordo finirà e si sta pensando a nuovi modi per sostituirlo. L’idea di aprire iPlayer sarebbe una delle tante che potrebbe essere estesa anche ad altri canali. iPlayer è infatti uno dei servizi più di successo in assoluto del pianeta (180 milioni di programmi visti in 12 mesi), decretato da Google il termine che nel 2008 più ha visto un aumento delle ricerche online, il suo modello si è rivelato vincente oltre ogni più rosea aspettativa senza alcun bisogno di tecnologie limitanti o di timori di cannibalizzazioni dell’audience tradizionale.

Adesso in virtù dell’accordo le altre compagnie potranno utilizzare la struttura, il design e l’architettura di iPlayer per costruire anch’esse la propria piattaforma. In più la BBC intende collaborare con gli altri network per mettere a punto una versione della distribuzione on demand che possa finire sui set top box attaccati al televisore e collegati ad internet. In sostanza un modo per replicare il successo di iPlayer, ma sul televisore.

Un totale abbraccio della filosofia “Don’t Be Evil” per l’emittente pubblica britannica che però non è visto positivamente da tutti. Andy Duncan, nuero uno di Channel 4, ha infatti dichiarato che «La BBC dovrebbe usare la propria posizione privilegiata per aiutare l’ecologia del concetto di servizio pubblico. Se si eccettua la partnership con BBC Worldwide non crediamo infatti che la novità porterà dei benefici a Channel 4».

Secondo l’emittente, infatti, le ricerche svolte riguardo quanto l’accordo porterebbe in termini di benefici commerciali alle reti partner sarebbero assolutamente imprecise e non sembra credere che possa portare un vero flusso di soldi nel breve termine. Diversa sarebbe la questione se la sezione Worldwide fosse ceduta interamente a Channel 4. Pronta la risposta di Michael Lyons, capo della BBC: «Non siamo un bancomat attorno al quale orbitare».

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